"La mia scelta di scendere in campo nasceva dalla profonda fiducia nello strumento delle primarie e dalla speranza di rappresentare una candidatura di rinnovamento. Entrambe queste condizioni sono venute meno". Inizia così la nota con la quale Gennaro Migliore spiega i motivi che lo hanno indotto ad abbandonare le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla presidenza della Regione Campania. L'esponente ex SEL, dopo un incontro avuto questa mattina con il premier Matteo Renzi, aveva già reso noto questa mattina la scelta di abbandonare la competizione. Oggi ne ha spiegato i motivi.

"Sono convinto che le primarie in futuro dovranno essere regolate per legge, così come auspicato da molti, a partire da Raffaele Cantone. Perciò mi impegno a presentare una proposta in tal senso in Parlamento - continua la nota di Migliore - Per quanto riguarda quelle di domenica prossima auspico e confido nel massimo di partecipazione e nella totale trasparenza, impedendo ogni interferenza di noti rappresentanti della destra. La mia breve campagna mi ha consentito di raccontare un progetto di governo diverso, fatto di proposte concrete, entusiasmo, passione civile. È stato un privilegio poter incrociare tanti giovani cosi pieni di futuro e così determinati a contrastare la crisi, a partire da quelli che militano nel Partito Democratico. Ci sono tanti modi per sentirsi parte del processo di rinnovamento del Pd. Con Renzi si è posta la questione del ricambio generazionale, della lotta alle rendite di posizione, dello sguardo sulla politica estraneo alle vecchie liturgie. Affontare il futuro senza farsi consumare dal passato, questa è la sfida. Ed è ancora aperta. Proprio per questi motivi l’impegno preso per la mia terra rimane intatto. Certamente sarà indispensabile che si ritrovi compattezza sul candidato a Presidente della Campania per vincere le elezioni, nel Pd e recuperando pienamente la forza della coalizione di centrosinistra. Oggi più che mai dobbiamo lavorare per una Campania liberata: da Caldoro, dal cosentinismo e dal post cosentinismo. Non vi scrivo per farmi da parte, ma per fare meglio la mia parte, oggi e domani".

Adesso restano in campo Andrea Cozzolino, Vincenzo De Luca, il socialista Marco Di Lello e Aniello Di Nardo dell'Italia dei Valori.


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