“Torre Annunziata sta vivendo una crisi profonda, in cui i giovani hanno due alternative, vivere di assistenzialismo o andare via”.

E’ l’amaro bilancio di Giuseppe Manto, referente Confcommercio di Torre Annunziata. Con la crisi occupazionale che non accenna a placarsi, la situazione per la città oplontina è molto delicata. “Basta pensare che molti ragazzi che conosco hanno fatto domanda di inserimento nel mondo della scuola al Nord, per avere una speranza di poter lavorare – ha continuato Manto. Qui c’è un corto circuito in cui la mancanza di lavoro e di un’economia vera e propria genera una crisi che si riflette inevitabilmente sul commercio”.

La città però deve rimettersi in moto. Impensabile immaginare di ricostituire le grandi fabbriche metalmeccaniche che insistevano prima nella zona sud alla periferia di Torre Annunziata. La nascita dei soli centri commerciali non basta: “Bisognerebbe puntare su archeologia e turismo. Abbiamo tante ricchezze che se valorizzate al meglio possono rendere tanto per questo territorio – ha detto Giuseppe Manto. E’ una delle poche alternative che abbiamo, se non l’unica”.

Recentemente proprio la Confcommercio, assieme all’associazione degli ingegneri di Torre Annunziata e altre associazioni si erano mossi per delle proposte per il Puc e l’area portuale, ma con l’arrivo del commissario ora è tutto fermo: “Non sappiamo le nostre idee a che punto sono – ha concluso. Oggi la città vive di assistenzialismo, con una dose massiccia di povertà diffusa. Così non si va da nessuna parte”.

Sarà un 1 maggio diverso quello in cui si sta affacciando Torre Annunziata e l’intera città. Per domenica infatti è previsto il sold out ai lidi del lungomare, complici anche le temperature favorevoli. Braciate, aperitivi e musica live durante tutto l’arco della giornata che il covid aveva fermato uno dei giorni più attesi della movida oplontina. Un po’ di relax e spensieratezza che proveranno a risollevare le condizioni in cui si trova non solo Torre Annunziata ma tutto il vesuviano.