Processo Cerrato Bis, fari puntati sui fratelli Savarese. Slitta l'udienza
Rinviata al 17 febbraio, l'ingegnere Testa e l'appuntato Varone tra i testi della Pubblica Accusa
25-01-2023 | di Rosanna Salvi

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Slitta al 17 febbraio l'udienza del processo Cerrato Bis contro i testimoni omertosi. Fari puntati su Alessandro e Pierluigi Savarese, i proprietari del Max Garage accusati di favoreggiamento e occultamento delle prove.
I fratelli Savarese, sotto pressione di Giorgio Scaramella, cancellarono le immagini del brutale omicidio di Maurizio Cerrato, avvenuto il 19 aprile 2021 per un parcheggio. Gli occhi elettronici del garage in cui è morto il 61enne hanno immortalato, istante per istante, ogni fase del raid punitivo.
Nella prossima udienza la Pm Giuliana Moccia ascolterà due testi di polizia giudiziaria, l'appuntato dei carabinieri Antonio Varone e l'ingegnere Carmine Testa. Quest'ultimo, perito nominato dalla Procura di Torre Annunziata, fornirà ulteriori chiarificazioni in merito alla perizia tecnica effettuata sui dispositivi elettronici dei Savarese. I fratelli sono entrambi accusati di avere cancellato le immagini dell'omicidio dai rispettivi smartphone.
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Nell'udienza precedente Carmine Testa riferì, dinanzi al giudice Sena, di avere individuato sul telefono di Alessandro Savarese una traccia dei video, poi cancellata. La Pubblica Accusa, alla luce di quanto emerso dalla consulenza, si è riservata di risentire nuovamente l'ingegnere per capire quando il ragazzo abbia installato l'app di videosorveglianza sul cellulare, e soprattutto, quando l'abbia cancellata.
Tra i testi del 17 febbraio anche l'appuntato Antonio Varone, intervenuto sulla scena della crimine poco dopo la morte di Maurizio. Per la Pm Moccia la testimoninza del militare sarà determinante per confermare la presenza di un sistema di videosorveglianza all'interno del Max Garage. Gli occhi elettronici installati nella struttura, come dimostrano i frame dell'omicidio recuperati dai periti, hanno catturato gli ultimi momenti di vita di Maurizio Cerrato.
Nel secondo filone processuale sul banco degli imputati anche Rosa e Giorgio Scaramella, accusati di violenza privata, e Marco Salvi, ex datore di lavoro di Maria Adriana Cerrato imputato per favoreggiamento.
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