Gli ultimi istanti di vita di Antonio Morione catturati dalle telecamere di videosorveglianza. Si aprono le porte dell'aula 116 alla Corte d'Assise di Napoli per la prima udienza contro i killer del pescivendolo, barbaramente assassinato durante un tentativo di rapina la notte dell’Antivigilia di Natale del 2021 a Boscoreale. Nelle mani del Pubblico Ministero Giuliana Moccia le immagini scioccanti dell'omicidio del commerciante, strappato alla vita con un colpo di pistola alla nuca. I frame della morte saranno proiettati nel corso del processo, con l'obiettivo di chiarire quale ruolo abbiano avuto gli imputati Francesco Acunzo, Luigi Di Napoli, Angelo Palumbo e Giuseppe Vangone, quest'ultimo ritenuto l'esecutore materiale del delitto.

Questa mattina al Tribunale di Napoli il primo passo verso la giustizia. Presenti in aula la vedova Maria Rossi e i figli Tancredi e Noemi, difesi dall'avvocato Giuseppe De Luca. "Ci auguriamo che il percorso sia il più breve possibile. Le indagini sono durante due anni e ora è il tempo della verità. Sarà una dura prova per i familiari guardare i video dell'omicidio in aula. Per loro vedere scorrere quelle immagini sarà come rivivere di nuovo il trauma, ma sono certo che anche stavolta dimostreranno la loro immensa forza - dichiara l'avvocato De Luca - Maria e i figli hanno rinunciato al risarcimento perché a loro non interessa nulla dei soldi. Ciò che davvero conta è che i responsabili abbiano una condanna esemplare". 


Quattro imputati alla sbarra e ancora troppe domande senza risposta. Zone d'ombra attorno all'omicidio che saranno chiarite nel corso del processo. A comporre il collegio difensivo gli avvocati Antonio De Martino (in difesa di Giuseppe Vangone), Luigi Amoruso e Giuseppe Ricciulli (in difesa di Luigi Di Napoli), Nicola Quatrano (in difesa di Angelo Palumbo). Nel corso dell'udienza l'avvocato Salvatore Barbuto, difensore di Francesco Acunzo, ha depositato la richiesta di rito abbreviato per il suo assistito, poi respinta dal Presidente Cristiano. Prossima udienza fissata a settembre. Tra i quattro imputati solo Luigi Di Napoli non assisterà al processo in presenza perché già in stato di detenzione per altri reati associativi.

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