“Il decreto Bray prevede un debole meccanismo di controllo sui fenomeni di corruzione degli appalti con il pericolo che si possa violare la normativa europea sugli appalti pubblici in assenza di una struttura completa ed operativa”. Interviene così il deputato 5 Stelle, Luigi Gallo, a poche ore dall’audizione in Commissione Istruzione al Senato di Giovanni Nistri, direttore generale del Grande Progetto Pompei.
Secondo l’Onorevole grillino, “Nistri dovrà spiegarci quante figure di spicco mancano alla struttura in suo supporto e se l´assenza degli esperti in materia giuridica, architettonica ed economica, così come sancito nel decreto Bray, metterà a rischio 105 milioni di fondi”.

Le polemiche sul parco archeologico di Pompei non si placano e si arricchiscono ogni giorno di ulteriori tasselli. L’audizione di oggi del direttore generale del Grande Progetto mira ad un maggiore chiarimento sullo stato di avanzamento dei lavori. “In un momento particolarmente delicato ci sono solo 10 cantieri aperti sui 39 previsti e 12 ancora in gara. Inoltre – continua Gallo – voglio chiarezza sul progetto ‘Mille Giovani’ che avrebbe dovuto dare occupazione alle giovani eccellenze del territorio: mi risulta che nessun tirocinante sia attualmente impiegato a Pompei”.

“Chiederemo a Nistri a che punto sono i piani strategici e se ci sono enti che hanno avanzato proposte. Grazie al piano, infatti, sarebbe possibile riqualificare anche il nostro patrimonio dimenticato, come villa Sora a Torre del Greco o le bellezze di Portici ed Ercolano”. Il deputato pentastellato punta l’attenzione anche sullo sviluppo di un percorso turistico-culturale tra le residenze borboniche e sulla riqualificazione ambientale ed urbanistica dei comuni protetti dall’Unesco, incentivata dal dl Cultura.

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