Un sit-in in piazza Montecitorio che ha visto protagonisti oltre 300 rappresentanti della Confederazione Autodemolitori riuniti venuti a Roma da tutta l’Italia per sensibilizzare Governo ed opinione pubblica sul tema economico di un comparto cha sta vivendo una grave crisi. Dal Trentino Alto Adige alla Sicilia, passando per Puglia, Lazio, Liguria e soprattutto Campania per affrontare il tema delle difficoltà degli autodemolitori. Alle prese anche con un pericolo di concorrenza sleale che viene dai paesi orientali.

“La nostra non è una protesta contro il Governo – ha dichiarato il presidente Car Alfonso Gifuni – ma una mossa per sensibilizzare opinione pubblica, classe politica e dirigenti pubblici sulle risposte da dare agli imprenditori di questo comparto”.

La Car ha messo in piazza davanti a Montecitorio una protesta silenziosa e civile per chiedere di accendere i riflettori su imprenditori che lavorano spesso in condizioni rese impossibili da leggi poco chiare. “Nonostante anni di risultati ottenuti – dichiara il presidente di Car, Alfonso Gifuni – sul tappeto restano questioni essenziali legate ad un comparto produttivo, da sempre, volano dello sviluppo economico. Saremo tutti in piazza Montecitorio innanzi alla Camera dei Deputati e poi al nostro Convegno, per chiedere la certezza delle regole per i nostri impianti”.

Tra i punti evidenziati dal presidente Gifuni emergono 5 questioni che verranno portate all’attenzione del Governo italiano: lo spropositato aumento delle radiazioni per esportazioni all’Estero dei veicoli, che sottrae materiale ai nostri impianti; l’abbattimento del prezzo del rottame, in funzione anche dell’importazione di acciaio da Stati Terzi, senza alcuna garanzia del rispetto delle norme ambientali e di tutela del lavoro; l’assenza di regole certe nella filiera del fine vita del veicolo,  che consentono comportamenti arbitrari da parte dei partners ( Case Costruttrici- reti, Acciaierie, Frantumatori) ; necessità di dotare gli operatori del settore di Roma di autorizzazioni all’attività certe e non più precarie; un Sistri riprogettato e più semplice da usare, senza oneri ingiustificati in capo agli autodemolitori.

Il Convegno. Dopo il momento di protesta, per confermare la linea che ci vuole da sempre pronti e disponibili ad offrire strumenti di valutazione e di confronto, alle ore 15 presso la Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio si è tenuto l’incontro su: “ Ottimizzazione della filiera elv: certezze delle regole per essere più competitivi nel cuore della crisi internazionale”. Durante il dibattito presso la sala Cristallo dell’Hotel Nazionale sono intervenuti i rappresentanti delle forze politiche sensibilizzate su questo tema.

Dopo l’introduzione del presidente Alfonso Gifuni ha parlato l’onorevole Marcello Taglialatela componente commissione ambiente: “La platea che oggi è qui è il risultato di una realtà che è cresciuta nel corso del tempo. Le vostre richieste non sono altro che i vostri legittimi diritti: abbattere un sistema che non rispetta le regole, che non garantisce il rispetto anche dell`ambiente, delle normative va combattuto e avrete il mio appoggio”.

Parole fatte proprie dal senatore Francesco Aracri: “Complimenti per un`iniziativa garbata ed intelligente, sarò vicino alla vostra categoria cercando di risolvere un problema che soprattutto qui a Roma merita attenzione”.

Puntuale anche l’intervento del deputato del Movimento Cinque Stelle Diego De Lorenzis: “Era una questione che non conoscevamo, vi ringraziamo per averci investito e oggi è un primo passo verso un dialogo che possa aprire un nuovo percorso insieme”.

Più critici l’intervento dell’avvocato Sergio Rastrelli: “Siete passati dalla protesta alla proposta e da oggi la classe politica non ha più alibi. Anche perché i politici intervenuti oggi hanno dimostrato di non conoscere a fondo il problema”.

Tra i protagonisti del dibattito anche Eugenio Onori, presidente dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali che ha definito la legislazione “grottesca” chiedendo “un intervento immediato per la chiarezza dei dubbi in un comparto importante dell’economia italiana”.


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