Vera e propria anima del commercio: è questo il principale nonché il più famoso modo di definire la pubblicità. Quest'ultima è un'arma in più per tantissimi settori. Tra questi vi è, senza alcun dubbio, il tanto discusso e rinomato gioco d'azzardo. E d'altronde non potrebbe essere altrimenti.

La questione ha però, com'è noto, suscitato tantissime discussioni. A partire dalla tematica degli spot televisivi. È di circa un anno fa il decreto che ne ha disposto il limite. Il provvedimento ha stabilito che gli spot sull'azzardo legale non potranno andare in onda dalle ore 7 alle ore 22. Il divieto riguarda i canali generalisti della Rai (Raiuno, Raidue e Raitre), quelli di Mediaset (Canale 5, Italia 1 e Retequattro), La7, Tv8 (la ex Mtv), la Nove (la ex Deejay Tv, di proprietà del gruppo Discovery Italia) oltre ai canali tematici indirizzati in via esclusiva o prevalente ai minori di 18 anni d'età. Le pubblicità potranno invece andare in onda sui canali tematici e sulle piattaforme a pagamento, come Sky e Mediaset Premium. Insomma, un qualcosa di molto dettagliato e preciso. E anche di molto chiaro.

Ma quanto investono gli operatori del gioco d'azzardo sugli spot? Una indagine recente ha rivelato che quasi la metà degli investimenti pubblicitari nel 2016 si sono concentrati in gran parte sulle scommesse sportive. Va registrata però anche una crescita per i giochi numerici, come, per esempio, Lotto, 10eLotto, SuperEnalotto. A calare invece sono quelli sul gioco online, dato che stupisce, visto che è questo sta facendo da vero e proprio traino al settore. La televisione è il canale su ci sono stati spesi più soldi per la pubblicità sul gioco. 61 i milioni di euro spesi. Calano invece gli investimenti (-4,6%) nel mondo della rete, anche se 4,5 milioni di euro sono comunque una cifra importante. A seguire i quotidiani (4 milioni), radio (1 milione) e i periodici (600 mila euro).

Un discorso a parte merita la pubblicità di tipo puramente istituzionale. In quest'ultima sono stati investiti circa 4,4 milioni di euro. Le lotterie istantanee hanno registrato un +42% degli investimenti pubblicitari, mentre scendono quelli sulle lotterie tradizionali. Nessun investimento invece nel settore degli apparecchi da intrattenimento, come new slot e vlt. Quindi la questione rimane comunque in continua evoluzione. I cambiamenti possono davvero essere radicali. Non vi è alcun dubbio che il provvedimento che ha posto dei divieti ha sicuramente reso più complicata la situazione. Ma gli investimenti sembrano continuare e il settore sembra non conoscere alcuna crisi. Insomma, il gambling è sempre più florido. E con lui la pubblicità.

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