Punta Campanella ostaggio dei teppisti del mare, in campo task force
Le regole da rispettare nell'oasi protetta
08-06-2023 | di Redazione
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Una task force per intensificare i controlli nell'area marina protetta di Punta Campanella nei mesi estivi. A coordinare le operazioni la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia (Napoli): l'obiettivo è garantire la sicurezza in mare e la tutela di una zona protetta ricca di biodiversità. ''Si prevede, infatti, un'estate molto calda sul fronte del traffico marittimo tra le costiere sorrentina, amalfitana e Capri - spiegano dall'area marina protetta - in una delle zone con il più alto transito di unità da diporto turistico del Mediterraneo. Centinaia, migliaia di natanti di ogni tipo, ogni giorno, solcheranno quel tratto di mare a sud del golfo di Napoli e a nord del golfo di Salerno''.
Una zona che in buona parte rientra nell'area marina protetta di Punta Campanella, che si estende dal capo di Sorrento fino a Tordigliano, a poche miglia da Positano. Un'area ricca di biodiversità, con diversi siti di grande rilevanza da tutelare, come il Vervece, Vetara, Punta della Campanella, la Baia di Ieranto, Crapolla, Li Galli. Il regolamento del parco marino prevede una serie di divieti e zone inaccessibili per salvaguardare ambiente, flora e fauna marina. Oltre che l'obbligo di mantenere una velocità di massimo 5 nodi entro i 300 metri dalla costa e 10 oltre i 300, c'è il divieto di ancoraggio nelle zone B per preservare la posidonia, come a Ieranto, con l'unica eccezione del campo boe ecosostenibile de Le Mortelle che aprirà da metà giugno. ''I divieti posti dal nostro regolamento hanno l'unico scopo di preservare questo incredibile patrimonio ambientale e di biodiversità - spiega il direttore dell'area marina protetta Punta Campanella, Lucio De Maio - È fondamentale che tutti rispettino le regole. In mancanza sono previste sanzioni, in alcuni casi anche molto dure. Ci sono zone inaccessibili, come il Vervece e Vetara. Anche il rumore delle imbarcazioni può infastidire la fauna marina, in particolare i mammiferi.
Il moto ondoso del troppo traffico, soprattutto quello a velocità sostenuta, può creare, invece, problemi e danni agli organismi che si attaccano alle rocce. Per non parlare del danno arrecato alla posidonia con gli ancoraggi in zona vietata''. I mezzi e gli uomini della Capitaneria intensificheranno i controlli a partire dai prossimi giorni. C'è anche l'ordinanza di sicurezza balneare da fare rispettare e che prevede il divieto per i natanti di avvicinarsi a meno di 200 metri dalle spiagge e a meno di 100 dalla costa a picco, in modo da garantire sicurezza anche ai bagnanti.
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