Sono passati oltre due mesi dalla chiusura di via Castello a Torre Annunziata. La sera dell’1 febbraio vennero sgomberati 5 nuclei familiari a causa dell’instabilità del palazzo. La sera stessa la polizia municipale, dopo il sopralluogo da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale decise di piazzare due new jersey per chiudere in via definitiva il traffico veicolare. 

Un’altra chiusura a tempo indeterminato, che sta causando sempre più disagi agli abitanti del Quadrilatero delle Carceri. Sono oramai più di 5 anni che è stato chiuso il tratto finale di corso Vittorio Emanuele. Ora anche via Castello è diventata off limits. Una situazione davvero insostenibile anche per le varie attività, già vessate dall’emergenza Covid. 

Salvatore Castellano è l’unico che ancora resiste alla crisi. Con la sua macelleria, aperta nel lontano 1974, è da sempre un punto di riferimento per tutte le famiglie del Quadrilatero. Nonostante i guadagni siano ormai crollati il coraggio di Salvatore non si è spento “Sono 45 anni che abito e lavoro in questa zona. Ho vissuto il terremoto e altri momenti difficilissimi. Ma nulla in confronto a quello che stiamo attraversando nell’ultimo decennio”. 

Lo storico macellaio di Torre Annunziata lamenta anche unta totale assenza da parte della politica, che mai si è interessata ai reali problemi del centro storio della città.  “Il sindaco deve fare qualcosa, forse dobbiamo pregarlo per farlo venire dalle nostre parti. I clienti sono diminuiti e finora ho perso già il 30% in media del mio solito guadagno. Stiamo vivendo molto male questo disagio”. La vivibilità è davvero ai minimi termini, ma l’orgoglio di Salvatore è infinito. “La sera in particolar modo fa paura, perché la strada è isolata e non circola nessuno. In passato sono venuti emissari del Comune, ma non è mai accaduto nulla. Basta vedere come stiamo messi. Sono rimasto da solo in questa zona come attività, ma andrò avanti lo stesso”.

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