Torre Annunziata. “In estate vivo chiusa in casa, ho paura. Al primo piano c’è la cameretta della mia bambina, che ha due anni: è asmatica e allergica. Chiudo tutte le finestre perché i topi ormai, grazie all’erba altissima, si arrampicano sui muri e dal balcone entrano nella cameretta. Ho il terrore che la mordano nel sonno. Fate qualcosa, vi prego”.

Qui traversa Mazzini, incrocio con via Pompei, periferia sud di Torre Annunziata. Il grido disperato è di Federica (nome di fantasia). Una madre, come tante, che lancia il suo ultimo disperato appello alle Istituzioni. Un allarme collettivo, fatto proprio da circa trenta famiglie residenti e in ginocchio. Da tempo, troppo, gli abitanti del quartiere murattiano aspettano la pulizia dell’intera area (l’ultima curata dal Comune risale a quattro mesi fa, ndr) e una risposta. Anche da Palazzo Criscuolo.

AL POSTO DELLA SCUOLA C’E’ UNA ‘GIUNGLA’. Sono infatti trascorsi più di 10 anni dai primi interventi effettuati dal Comune di Torre Annunziata per costruire lì una scuola. Sarebbe dovuta sorgere sui circa 6 mila metri quadrati di terreno, oggi abbandonato e a ridosso delle case, sfruttando le opportunità concesse dalla famosa legge "Falcucci".

Arriva la prima colata di cemento. Poi, d´improvviso e soli sette mesi dopo, il brusco stop ai lavori. Le solite scartoffie che viaggiano da un Ufficio all´altro, i cittadini che protestano e chiedono la bonifica dell´area, nel frattempo trasformatasi in una vera e propria ‘giungla’, con la fitta vegetazione che arriva fino al primo piano delle case, adesso infestate dai topi. La luce del sole quasi non filtra più dalle finestre. Per strada invece, sotto la vegetazione, lastre di eternit ovunque.

LA COMPLESSA VICENDA GIUDIZIARIA. Un terreno prima “sottoposto a sequestro”, poi no. “Di proprietà del Comune”, anzi “privata”, e scopertosi solo nel 2014 addirittura in vendita. I comproprietari della ‘giungla’ che cresce al centro del rione murattiano sono circa trenta: tutti sparsi un po’ ovunque per l’Italia. Il Comune di Torre Annunziata ha ingaggiato con loro una lunga battaglia a suon di carte bollate. Per anni – è sempre trapelato da Palazzo Criscuolo – l’Ente “ha chiesto ai giudici di ottenere l’esproprio dell’area per pubblica utilità”.

STARITA: “TROVATI I FONDI. ESPROPRIO A BREVE”. La possibile svolta l’ha annunciata proprio oggi il sindaco oplontino, Giosuè Starita. “Nell’ultimo bilancio abbiamo stanziato circa un milione di euro utili all’esproprio – ha affermato il primo cittadino, interpellato al riguardo - . Finalmente la lunghissima battaglia giudiziaria con i proprietari sta per concludersi.

All’interno dell’area sorgerà una maxi-palestra, al coperto e scoperta, a disposizione del quartiere. Approvato il progetto esecutivo – ha concluso il sindaco – in tempi stretti arriverà anche il decreto di esproprio. La prossima bonifica? Entro fine settembre”.   

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