Napoli La DDA chiude le indagini sul ‘pizzo di Pasqua’ chiesto dal clan Gionta di Torre Annunziata agli imprenditori in città. Per il pm Antimafia, Pierpaolo Filippelli, Salvatore Bevilacqua (32 anni, alias «'o zingariello»), Salvatore Buonocore (18, «draculillo»), Giovanni Gallo (34, con precedenti per droga e rapina), Gaetano Acampora (45) e Salvatore Teano (47), accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo camorristico, vanno giudicati con rito immediato per l’evidenza delle prove a loro carico. Almeno tre le richieste di racket per le ‘feste’ ricostruite dagli inquirenti. Unico però è il processo e contro gli esponenti di un solo clan: “Quelli di Palazzo Fienga o dell’Annunziata”. Questa l’intimidazione usata dai presunti esattori ai danni di aziende e commercianti della zona.

I FATTI Il primo allarme il 4 marzo scorso. A finire in manette, quel giorno, due fiancheggiatori del clan Gionta: Gaetano Acampora, 45 anni di Torre Annunziata, e Salvatore Teano, 47 di Boscoreale, bloccati dagli agenti del commissariato di polizia (coordinati dal primo dirigente Vincenzo Gioia e dal vice-questore Elvira Arlì), a bordo di un’auto bianca ed entrambi in azione nella centralissima via Zampa. “Se volete stare tranquilli, ci dovete far avere una busta con mille euro. Ci mandano quelli dell’Annunziata”, si sarebbero rivolti i due ad un operaio al lavoro nei pressi di un noto market cittadino. Una vera minaccia per l’Antimafia, sicura che la camorra avrebbe agito di nuovo, a caccia di soldi freschi, proprio sotto le feste.

LE INTIMIDAZIONI Allarme confermato ad aprile dalla esplosione di colpi d'arma da fuoco all'indirizzo della «Lucherini Viaggi», società di trasporto privato di via Parini, e di un distributore di benzina Ip a via Vittorio Veneto. Una chiara intimidazione di stampo camorristico per chi non vuol pagare. L’8 aprile, infatti, i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, diretti dal maggiore Michele De Riggi, arrestavano Salvatore Bevilacqua e Salvatore Buonocore, per un tentativo di estorsione perpetrato nei giorni precedenti l'atto intimidatorio. Il cerchio si chiudeva pochi giorni dopo con l’arresto di Giovanni Gallo (34 anni, residente a Boscoreale), accusato del tentato racket ai danni dei titolari di un discount. Prove schiaccianti a carico, almeno secondo la DDA. Processo al via in immediato il 14 ottobre al Tribunale di Napoli. Gli avvocati Mauro Porcelli e Luisa Nastri chiederanno in quella sede, per tutti gli imputati, il giudizio abbreviato.    

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