"La famiglia Fusella si limita a chiedere che venga accertata la verità dei fatti e giustizia per la morte del figlio". Lo dice l'avvocato Gennaro Bartolino, legale della famiglia di Giuseppe Fusella, il giovane ucciso insieme a Tullio Pagliaro la notte tra il 28 e il 29 ottobre scorsi, in via Marsiglia, a Ercolano, dall'autotrasportatore Vincenzo Palumbo.

La famiglia Fusella, rende ancora noto l'avvocato, ha nominato il dottor Pietro Sterni come consulente di fiducia per l'autopsia in programma domani pomeriggio alle 16, all'ospedale Secondo Policlinico di Napoli. Da quanto si apprende, sul versante giudiziario, non si esclude che la Procura di Napoli possa chiedere il processo con rito immediato per Palumbo basandosi sul robusto compendio probatorio finora raccolto che tra 30 giorni potrà essere ulteriormente integrato dalle risultanze degli esami autoptici.

Nelle carte dell'ordinanza con la quale ieri il gip di Napoli Carla Sarno ha disposto il carcere per il camionista accusato di duplice omicidio volontario, figurano anche le testimonianze di alcune persone residenti nella zona periferica di Ercolano dove è avvenuta la tragedia le quali, durante l'escussione, hanno voluto porre l'accento sulla personalità incline al litigio di Palumbo: qualche mese fa, infatti, ebbe una discussione con dei dipendenti dell'Enel ai quali voleva impedire di avvicinarsi all'abitazione per ripristinare i fili della luce danneggiati. Un altro dei testimoni escussi ha riferito di avere appreso "de relato" di alcune minacce perpetrate dal camionista armato di fucile nei confronti di alcuni ciclisti ai quali voleva imporre di non passare più davanti casa sua.


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