“Le modifiche apportate al primo e al quinto piano non hanno causato il crollo della palazzina”. E’ questo il dettaglio emerso al tribunale di Torre Annunziata, dove si è tenuto il controesame del collegio difensivo nei confronti degli ingegneri, periti della Procura, professore Nicola Augenti e professore Andrea Prota, che hanno visionato la palazzina crollata in via Rampa Nunziante il 7 luglio 2017.

Giuseppe Della Monica, avvocato difensore dell’imputato Gerardo Velotto, ha preso spunto dalle parole del professore Alberto Coppola, escusso nel corso dell’udienza del 25 settembre, che aveva parlato di alcuni lavori sia al primo piano, negli appartamenti di proprietà di Marco Chiocchetti ed Emilio Cirillo, diretti dall'architetto Massimiliano Bonzani, e di qualche modifica al quinto, dove viveva Giacomo Cuccurullo con la sua famiglia.

Augenti ha risposto, confermando le responsabilità dei lavori al secondo piano. “Abbiamo raccolto solo le informazioni utili su ciò che ci serviva. Ma nessuno degli aspetti poteva incidere su quanto ci era stato chiesto dai pm –ha dichiarato il professore- Al primo piano, lato Nettuno, erano stati realizzati dei balconi, ma i lavori sono stati ininfluenti rispetto alle cause del crollo. Stesso discorso per la vanella lato ovest.  Al quinto, invece, erano state chiuse le ultime due rampe di scale con una cancellata, in maniera tale da avere un accesso personale. Ma anche in questo caso non ha avuto nessuna incidenza sulla tragedia avvenuta”.

Poi sul mancato controllo degli altri piani ha aggiunto. “Se fosse rimasto in piedi anche un solo maschio murario, avremmo avuto l’altissima probabilità, che le murature fossero simili. In questo caso non è stato possibile, perché sono andate completamente distrutte e avrebbero dato dei numeri vaghi”.

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