“Escludo che il crollo sia avvenuto per i lavori al secondo piano”. Nella seconda udienza all’aula bunker di Poggioreale relativa al crollo di Rampa Nunziante, a parlare è stato l’ingegnere Luigi Petti, teste che ha curato la perizia di parte dell’imputato Gerardo Velotto.

In cinque ore di dibattimento il docente universitario ha sconfessato la relazione della procura del professor Nicola Augenti. Quest’ultimo aveva affermato che il cedimento era avvenuto a causa dello schiacciamento del maschio murario numero 3 situato tra il secondo e il terzo piano.

Secondo Petti la perizia è priva di alcuni particolari. “E’ stata svolta una valutazione parziale, in relazione al fatto che i lavori in corso erano solo nell’appartamento di Velotto. Per quanto emerso dai miei studi la costituzione del palazzo era disomogenea. In alcuni piani, in particolar modo tra il terzo e il quinto non c’era continuità tra la struttura della scala e il solaio. E Augenti non ha espresso mai analisi critiche, ma solo osservazioni”.

Ed ecco che il perito di Velotto spiega la vera motivazione del crollo secondo le sue teorie “L’area è stata oggetto di un fenomeno lento ma continuo di subsidenza (abbassamento del suolo che può avere cause naturali, legate a processi geologici, e cause artificiali ndr), che ha prodotto notevoli cedimenti differenziali nell’edificio. In particolare ai piani superiori c’è stata una perdita di appoggio dei solai in corrispondenza della muratura portante del vano scale. Tutto ciò ha portato a una disconnessione”.

Poi ha evidenziato le figure di Massimiliano Bonzani e Giacomo Cuccurullo. “Nel corso della riunione avvenuta il giorno prima della tragedia, tecnici della loro esperienza avrebbero potuto accorgersi di quanto stava avvenendo. Se il crollo è avvenuto in contemporanea con i lavori al secondo piano è stata soltanto una vera casualità, infatti non vi erano segni premonitori”.

Infine, incalzato dalla pm Andreana Ambrosino, sulla presenza di una mazzetta di mattoni rossi nei pressi del maschio murario tre, l’ingegner Petti ha risposto titubante. “Per me sono puliti e non rappresentano una spalletta. E’ stata solo appoggiata da quelle parti, ma non so per quale ragione. Per quanto concerne, invece, i tre puntelli sotto la trave, erano lì per individuare la posizione del tramezzo che andava ricostruito”.

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