Il palazzo di Rampa Nunziante non può essere abbattuto. Almeno per ora. A stabilirlo è stato il TAR Campania che ha così rigettato l’ordinanza del Comune. Diversi mesi fa infatti l’Ufficio Tecnico aveva ordinato ai proprietari degli immobili l’immediato abbattimento di quel che resta dell’edificio venuto giù all’alba del 7 luglio 2017. Pochi giorni fa invece il responso dei giudici che hanno accolto il ricorso dei proprietari.

Poche righe ma chiare che non lasciano spazio all’interpretazione. “Considerato che l’immobile in questione risulta attualmente sottoposto a sequestro probatorio non sarebbe comunque imputabile al ricorrente l’obbligo di eseguire immediatamente alcuna demolizione”.

In sintesi: non può essere abbattuto un edificio sul quale vige un sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. Solo dopo che i magistrati della Procura di Torre Annunziata libereranno l’edificio, si deciderà il destino del fabbricato. I giudici non si sono espressi, al momento, sulla legittima del palazzo. Ancora presto per stabilire se quella palazzina sia abusiva o meno, nonostante sia li da oltre 60 anni.

Nei prossimi mesi intanto, prima della stagione estiva, i proprietari chiederanno l’autorizzazione per procedere alla realizzazione di alcuni interventi di messa in sicurezza. I primi interventi, realizzati dal Comune, furono realizzati nei giorni immediatamente il crollo, dopo che furono estratte le otto vittime del crollo. Una volta messo in sicurezza, sarà il Tar e, eventualmente, il Consiglio di Stato a valutare il destino di quel palazzo. Un altro processo, amministrativo, che procederà parallelamente a quello penale che comincerà il 6 marzo.

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