"Niente e nessuno riporterà indietro i nostri cari. Non abbiamo nulla da festeggiare". Imma Duraccio è ancora provata per la sentenza emessa dal giudice Francesco Todisco. Nel pomeriggio di ieri si è chiuso il processo di primo grado per il crollo di Rampa Nunziante a Torre Annunziata. Quattro le persone condannate per la tragedia, che ha portato alla morte di otto persone.

Tra queste Anna, la sorella di Imma. La mattina del 7 luglio 2017 stava dormendo assieme al marito Pasquale e ai piccoli Francesca e Salvatore. Poi alle 6,25 il crollo che ha sconvolto un'intera comunità. Quattro anni davvero molto lunghi per lei che ha dovuto anche deporre in aula assieme al marito Giovanni De Felice e alla mamma Maddalena Fraschetta.

Lei riuscì a scampare al crollo quella maledetta mattina. Ora vuole che la giustizia continui il suo corso. "Non possiamo essere contenti perché non ci torna nulla indietro. Sono state comunque più o meno confermate le pene richieste dalla pm Ambrosino. Ma ripeto non abbiamo alcunché da festeggiare. E' stato finora un percorso doloroso e faticoso. Non è stato facile metterci la faccia e entrare ogni volta in Tribunale. Però noi vogliamo andare avanti. La giustizia non deve fermarsi".

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