“Nell’androne del palazzo c’erano due demolitori, uno più piccolo che abbiamo sequestrato, l’altro più grande, che è sparito”. Nel corso del controesame della difesa nei confronti dell’ispettore di polizia Vincenzo Senatore emerge un particolare delle operazioni di soccorso effettuate a pochi minuti dal crollo della palazzina di Rampa Nunziante.

“Erano entrambi vicini nell’atrio del palazzo – ha continuato l’ispettore, incalzato dalle domande dell’avvocato Giuseppe Della Monica, legale difensore di Gerardo Velotto – ma non procedemmo al sequestro e all’accertamento del proprietario perché in quei momenti ci interessava poter recuperare le persone dalle macerie”. Il sequestro dell’unico martello pneumatico ritrovato avvenne il 15 luglio, circa una settimana dopo: “I sigilli erano intatti – precisa l’ispettore rispondendo al pm Andreana Ambrosino – poi dopo le operazioni di accertamento, risigillammo nuovamente tutto. Il demolitore che però inizialmente notammo nell’androne, lo abbiamo ritrovato nel deposito condominiale il cui solaio era stato rifatto”.

Difficile capire se il locale in questione fosse aperto o chiuso il giorno del crollo e, da come si evince dalla deposizione dell’ispettore Senatore, non è stato accertato chi vi avesse accesso. Tantomeno, nel corso delle indagini svolte in seguito, sono stati trovati elementi che hanno consentito di risalire al proprietario del martello pneumatico.

Una svolta in tal senso l’ha prodotta l’avvocato Della Monica (difensore di Velotto) che ha depositato istanza di dissequestro, inizialmente rigettata, nell’interesse del titolare della ditta Perna. Sarà compito degli organi giudiziari risalire a quali lavori era preposta questa ditta.  

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