A quasi un anno dal crollo della palazzina di Rampa Nunziante, a Torre Annunziata è arrivato il giorno dell’udienza preliminare, richiesta dai pm Andreana Ambrosino e Silvio Pavia della Procura di Torre Annunziata.

Il crollo provocò la morte di 8 persone: la famiglia Cuccurullo (Giacomo, la moglie Edy Laiola e il figlio Marco); la famiglia Guida (Pasquale, la moglie Anna Duraccio e i figli Francesca e Salvatore) e la signora Pina Aprea.

Per la Procura, a causare il crollo della palazzina furono i lavori di manutenzione straordinaria dell’appartamento al secondo piano dell’edificio. Lavori effettuati – da come si legge nella nota diffusa dalla Procura il 17 aprile scorso -, “in assenza di qualsivoglia titolo abilitativo, tramite la demolizione di tramezzi divisori che, sovraccaricando il maschio murario al secondo piano, nonché indebolendo in  modo significativo detto maschio in quanto la compagine muraria veniva privata in più punti di elementi lapidei (pietre di tufo), cagionavano lo schiacciamento dei maschi murari che costituivano il muro perimetrale esterno a nord, prospiciente la ferrovia”.

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