Torre Annunziata. Rapinò con il suo complice un bar-tabaccheria di Poggiomarino, portando via 270 "gratta e vinci", 46 buste di tabacco, 250 pacchetti di sigarette e circa 3mila euro in contante. Arrestato a settembre, è finito oggi ai domiciliari Enrico Balzano, 22 anni di Torre Annunziata, genero del killer ergastolano del clan Gionta, Umberto Onda.

I FATTI. I carabinieri della radiomobile di Torre Annunziata sorpresero Enrico Balzano in sella ad uno scooter con targa coperta. Il genero del boss, dopo la rapina, si era dato alla fuga notturna. Il 22enne fu bloccato a Boscotrecase. La rapina in tabaccheria avvenne poche ore prima ed un passante allarmò il 112.

Balzano, in compagnia del 26enne Domenico Arcobelli, secondo gli inquirenti quella notte minacciò con una pistola i dipendenti di un bar a Poggiomarino. Arma in faccia alle cassiere, la coppia si impossessò del cospicuo malloppo. L'intero bottino fu rinvenuto dai militari nella sella dello scooter. Tutto venne sequestrato, anche i 2 caschi integrali calzati da Balzano ed Arcobelli al momento della rapina. La merce, compresi i 270 "gratta e vinci", venne poi restituita al titolare del bar.

GLI SVILUPPI. I due rapinatori, dopo gli arresti, finirono in carcere a Poggioreale. Ma il genero del boss giontiano, difeso dall'avvocato Luciano Bonzani, oggi ha ottenuto la semilibertà. A concedergli i domiciliari è stato il gip del tribunale di Torre Annunziata, che nonostante l'opposizione del pm ha accolto la richiesta di sostituzione della misura cautelare, avanzata dalla sua difesa. Dopo l'udienza, Enrico Balzano è così tornato a casa. In una stretta traversa di via Veneto, ai domiciliari, in attesa di un processo per rapina aggravata. 

In foto, il bottino della rapina

 

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