Saccheggiarono una farmacia di Terzigno: per due fratelli di Torre Annunziata imposto trasferimento dal centro di prima accoglienza dei Colli Aminei all’istituto di pena minorile a causa dell’ennesimo reato.

Si tratta di un 16enne e di un 18enne, divenuto maggiorenne proprio nella giornata venerdì 20 luglio, il giorno della loro cattura. I carabinieri della compagnia di Torre Annunziata e della stazione di Terzigno diedero esecuzione a un decreto di fermo emesso dalla Procura per i minorenni di Napoli per rapina e porto in luogo pubblico di una pistola a tamburo nei loro confronti.

I due, fratelli, il 30 giugno scorso alle 20.00, con volto travisato da caschi integrali, uno di loro armato di pistola, irruppero in una farmacia di Terzigno e minacciarono il titolare riuscendo ad arraffare 350 euro. Poi fuggirono su un piaggio Liberty 50 rinvenuto poco dopo dai carabinieri lungo la via di fuga. Il 6 luglio scorso, sempre a Terzigno e in tarda serata, anche quella volta con volto travisato da cappelli e sciarpe nonostante le temperature, rapinarono una pizzeria spaventando il proprietario con una pistola e riuscendo a farsi consegnare appena 150 euro.

Riconosciuti grazie alle descrizioni delle vittime ed alle immagini registrate dal circuito di sorveglianza della pizzeria, i due furono identificati e riconosciuti dalle due vittime. Sottoposti, quindi, a fermo, furono accompagnati presso il centro di prima accoglienza dei Colli Aminei di Napoli e poi al carcere di Nisida.

Nella giornata di giovedì 2 agosto, i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata e della stazione di Boscoreale hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa per il reato di rapina tentata dal tribunale per i minorenni di Napoli che applica la custodia cautelare in un istituto di pena minorile ai 2 fratelli in questione.

Il provvedimento notificato è relativo a una rapina tentata a Boscoreale il 22 giugno. Arrivati in sella a un “liberty” nero senza targa e con i volti coperti da caschi integrali, volevano mettere a segno un colpo in una farmacia di via Settetermini ma non ci riuscirono perché la porta poteva essere aperta solo dall’interno e il farmacista, scorgendo una sagoma con volto coperto e cattive intenzioni sufficientemente visibili, non aprì.

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