I soldi spesi in cultura non sono mai sprecati” ed il teatro è una delle forme più antiche di diffusione della sapere. Succede, però, che a Torre Annunziata la stesura del cartellone della rassegna teatrale passa ogni anno, e dal 1983 ormai, per le mani dell’associazione C.T.R.C. Teatro Pubblico Campano. Nulla di strano se non fosse che “l’affidamento – come denuncia SEL – è sempre diretto, con la stessa somma che non viene mai messa al bando a favore di una pluralità di enti che potrebbero parteciparvi”.

Di qui la denuncia pubblica di Massimo Napolitano, responsabile del partito locale di sinistra: “C’è una mancanza di trasparenza della rendicontazione delle spese. Le fatture non sono mai state pubblicate”. Se da una parte questo è giustificato dal fatto che si tratta di un contributo pubblico ad un’associazione, dall’altra parte è anche vero che 33 mila euro non sono bruscolini. Consegnare nelle mani del Teatro Pubblico Campano una cifra del genere, senza chiedere come vengono spesi, non è la stessa cosa che dare un contributo a chi invece organizza un evento alla cui riuscita si contribuisce con un sostegno economico.

Perché non si fa un bando pubblico per stabilire a chi far gestire il contributo stanziato per l’organizzazione della rassegna? Un sistema che metterebbe in competizione quanti si candidano a gestire l’evento, i quali sono tenuti a presentare un cartellone di qualità per aggiudicarsi la gara.

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