Razzismo-Koulibaly. Ndemba Dieng: “In Italia troppo odio. E’ una caccia all’uomo nero”
Il vicepresidente dell’associazione Ubuntu Torre Annunziata difende il suo connazionale. “Hanno colpito il calciatore più corretto”
27-12-2018 | di Redazione
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“In Italia c’è troppo odio, presto si scatenerà una caccia all’uomo nero”. Non terminano le polemiche per gli ululati razzisti subiti da Kalidou Koulibaly, difensore del Napoli, nel corso della sfida di ieri sera contro l’Inter a San Siro.
Il senegalese è stato più volte preso di mira, poi dopo il giallo subito per un fallo commesso su Politano, si è lasciato andare a un applauso di disapprovazione con Mazzoleni che l’ha espulso, pensando fosse riferito alla sua decisione.
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Vari gli attestati di solidarietà nei confronti del giocatore azzurro, a partire del fuoriclasse della Juventus Cristiano Ronaldo. Parole di conforto sono giunte anche da Ndemba Dieng, vicepresidente dell’associazione “Ubuntu Torre Annunziata” e connazionale di Koulibaly.
Chiare e significative sono le sue dichiarazioni. “Nessuno di noi è salvo. c’è eccesso di odio verso di noi. Si punta sempre il dito contro i neri, tra poco ci sarà una vera e propria caccia. Tutti sanno che Koulibaly è forte, ma anche il più corretto tra i giocatori in campo. I razzisti presenti a Milano, l’hanno beccato più volte per farlo innervosire e vincere la partita”.
Infine, un netto riferimento alle varie bordate del vicepremier Matteo Salvini contro gli immigrati. “Io credo che il problema non sia lo spot, ma il Paese in generale. Chi va a vedere la partita è razzista non solo sugli spalti, ma anche nella vita”.
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