Referendum, salta l’iniziativa per il ‘No’ a via Alfani. Il Comitato: “Boicottati dal PD”
La festa doveva svolgersi sabato 19 a Torre Annunziata. Il sindaco Starita: “Questione di viabilità. Potevano chiedere un altro luogo”
17-11-2016 | di Raffaele Perrotta
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A poche settimane dal voto sul Referendum Costituzionale del 4 dicembre, infiamma la polemica a Torre Annunziata da parte dei sostenitori del ‘No’ contro l’amministrazione a guida Pd. “La richiesta per una nostra iniziativa, protocollata un mese fa, è stata tenuta congelata e solo a due giorni dall’evento abbiamo appreso che il Comune ha rifiutato di concedere lo spazio pubblico”. Accusano dal Comitato Vesuviano per il ‘No’, che per sabato 19 novembre avevano fatto richiesta per la chiusura di via Gino Alfani.
Sarebbe dovuta essere una festa che avrebbe visto alternare sul palco, allestito in curva, i gruppi musicali Quebraidera e ‘Pennelli di Vermer’ e si sarebbe conclusa, a tarda sera, con un Dj set. “È la prova della volontà antidemocratica del regime dei poteri forti a cui Renzi ed i suoi accoliti sono asserviti”, continuano i volontari che puntano il dito contro il partito principale della città oplontina: “Questo atteggiamento del Pd è scandaloso come lo è stato l’affissione dei propri manifesti su spazi pubblicitari della Soget, vietata dalla normativa vigente e rimossi immediatamente dopo la denuncia del circolo locale di Sel-Si. Dimostra come i Dem, in particolare quelli torresi, abbiano un atteggiamento autoritario e incurante delle regole democratiche e dei rapporti civili e istituzionali, proprio – concludono – come lo sono le proposte di modiche alla carta costituzionale”.
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Immediata la replica del sindaco Giosuè Starita che non ci sta alla lettura in chiave politica del provvedimento: “Nessuna vendetta ma semplicemente una questione legata alla viabilità. Chiudere un’arteria importante come via Alfani di sabato sera è un qualcosa di fortemente impattante per tutta la città. Il comando dei vigili ha già detto no ad altre richieste simili anche da parte di associazioni non politiche o religiose. A questo va aggiunto che dalle 22 – l’iniziativa finisce a mezzanotte – termina il turno della Polizia Municipale, già sotto organico”. Secondo il primo cittadino: “Avrebbero potuto – conclude – fare richiesta per una piazza o per la villa comunale, sarebbe stata più facile la gestione”.
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