Portici. Non  erano eccessive le pressanti  numerose e  preoccupate richieste  di interventi che  da tempo    Francesco Portoghese e Ciro Gallo attivisti sul territorio  andavano presentando agli organi competenti per un intervento di  sistemazione definitiva del muro di cinta del bosco inferiore lato mare  che presentava concreti rischi di crollo. Quanto temuto si è avverato e ieri  mattina  un tratto di terrapieno non  sostenuto dal muro  infatti ha ceduto . Fortuna ha voluto che quel  tratto  era protetto da una recinzione  che ha evitato il peggio.   I lavori di ricostruzione del muro sono fermi da 7 mesi da quando  cioè la ditta incaricata  non avrebbe più ricevuto i fondi  dalla “Città Metropolitana” abbandonando così il cantiere di un’opera tanto importante e necessaria  ma anche rischiosa per i cittadini,lasciandolo protetto solo da una semplice rete metallica . Sette mesi di fermo ma anche sette anni , quelli impiegati da Portoghese con continue richieste alla prima amministrazione  Cuomo , poi a quella Marrone, e ancora al Commissario Prefettizio  e infine alla  Città Metropolitana nel frattempo subentrata al Comune  per vedere il primo intervento   . Sembra va che tutto andasse finalmente per il verso giusto, e invece stop ai lavori. Solo l’installazione di una impalcatura di tubi innocenti e reti metalliche . Ma Portoghese non si  arrende  e ha spedito una nuova lettera di richiesta  al Sindaco Cuomo, al Vice Sindaco , e alla Polizia Municipale  perché si attivino con la Città metropolitana  per la ripresa dei lavori. La polizia Municipale ha intanto verbalizzato la ditta a causa dell’accumularsi  di immondizie sotto le impalcature abbandonate  che  procurano  rischi per l’igiene pubblica .  “Sig. Portoghese non ci sono soldi  per continuare -  risponde il  responsabile dell’area metropolitana a Portoghese – contatti il responsabile del Patrimonio “  . Un bel giochetto nel rimpallarsi responsabilità e impegni  e tutto resta com’è  nell’area del parco inferiore  della  bellissima  Reggia Borbonica . Probabilmente si tratta di un disinteresse generale  che sicuramente  non fornisce una bella immagine  .   Ma  a una attenta analisi dello stato dei luoghi si rileva la necessità di una riqualificazione di tutta l’area del Miglio d’Oro che si vorrebbe   includere in quella Buffer Zone  che con le sue  122 ville settecentesche  di  inestimabile valore turistico ma aggredite  da incuria e degrado   e la Reggia Borbonica, pretende di diventare una delle meraviglie da mostrare a  turisti  e visitatori.

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