Renzi a Pompei. Bilancio positivo per il 2015, riaperte altre 6 domus
Tra record di visitatori e restauri terminati, si conclude bene l'anno per gli scavi
24-12-2015 | di contenuto
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Termina in bellezza l’anno a Pompei, la bellezza dell’arte antica riportata all’originario splendore dopo un’attività di restauro inserita tra gli interventi del Grande Progetto Pompei. Sei le domus restaurate e riaperte al pubblico, a presenziare all’evento il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, il Direttore del GPP Generale Nistri e il Soprintendente Massimo Osanna.
Le domus riaperte sono la Fullonica di Stephanus, la Casa del Criptoportico, la Casa di Paquius Proculus, la Casa del Sacerdos Amandus, la Casa di Fabius Amandio e la Casa dell’Efebo. Gli interventi eseguiti sulle domus sono stati di tipo strutturale e hanno riguardato gli apparati decorativi comprendendo tra questi mosaici pavimentali e pitture parietali. Sono state utilizzate nella Fullonica di Stephanus strumentazioni laser che hanno consentito il recupero del colore e delle tonalità originarie degli affreschi; i lavori sono stati preceduti da indagini conoscitive fondamentali per la migliore comprensione dello stato di conservazione, si è provvisto al rinforzo strutturale e alla migliore impermeabilizzazione dei solai (Casa di Paquius Proculus, Sacerdos Amandus e Fabius Amandio). Il risultato è il recupero della fruizione ottimale dei siti in cui sono stati anche predisposti percorsi per una visita ottimale (all’interno della Casa del Criptoportico).
“Un anno di lavori straordinari andati a buon fine” introduce il Soprintendente Massimo Osanna descrivendo gli ultimi cantieri appena consegnati alla pubblica fruizione, grazie all’interazione tra le tante forze in campo, Soprintendenza, Grande Progetto e Invitalia, che hanno dato il massimo per garantire risultati nel rispetto del cronoprogramma stabilito dall’Unione Europea. Il modello di lavoro seguito rende Pompei un simbolo della rinascita dei beni culturali italiani ed anche un esempio in campo internazionale.
“Con questi ultimi lavori sulla base del finanziamento iniziale di 105 milioni di euro cofinanziati dall’Unione europea e dallo Stato sommato al reimpiego di economie di gara di 24 milioni di euro, si è arrivati ad aggiudicare 127 milioni di euro e con impegni di oltre 70 milioni - questi gli ultimi numeri dichiarati dal Generale Nistri - “il GPP consisteva di cinque piani, due saranno completamente completati entro il 2015 la capacity building e la comunicazione e fruizione, altri due lo saranno entro il primo semestre del 2016 (conoscenza e sicurezza) e il piano delle opere avrà i suoi tempi ma già sono in progress. Mentre 37 sono i cantieri consegnati, altre due gare restano ancora da completare”. Tanti sono i risultati ottenuti come la conoscenza integrale del sito e il riversamento di dati su una sistema informativo rinnovato ovvero il web gis, mentre l’obiettivo di fondo resta sempre la manutenzione programmata e metodica ed una maggiore fruibilità del sito come risulta chiaro dal progetto che si sta approntando “Pompei per tutti” che permetterà la fruizione del sito da parte dei diversamente abili, da completare entro il prossimo semestre.
L’evento è stato anche occasione per Nistri per congedarsi dalla direzione del GPP, al suo posto ci sarà il Generale Luigi Curatoli che subentrerà all’incarico.
Non solo si sta lavorando su Pompei ma anche sul territorio circostante - afferma Dario Franceschini - con l’avvio di un progetto con la Regione e i Comuni che prevede un collegamento ferroviario efficiente e moderno che metta in collegamento il sito archeologico con il territorio. I riflettori sono sempre accesi su Pompei, l’attenzione con cui il mondo guarda a Pompei e perché il sito appartiene al mondo intero.
A conclusione le forti parole del premier Renzi a sprone per il proseguimento dei successi campana: “tra le domus restaurate, la porta chiusa dall’interno della Casa dell’Efebo che dimostra gli ultimi attimi di vita dei pompeiani prima della catastrofe, è tra le meraviglie che dimostrano che Pompei sia un’esperienza sempre nuova nonostante sia qua da secoli; questa è anche l’occasione di dire che l’Italia è finalmente in grado di giocare la propria potenza straordinaria, l’Italia se smette di piangersi addosso è nelle condizioni di essere un paese faro. Facciamo notizia non più per i crolli ma per i restauri, un tam tam strabiliante che gira per il mondo e che meraviglia tutto il mondo”.
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