Il 19 novembre i cittadini scenderanno in piazza per chiedere la riapertura del Pronto Soccorso dell'Ospedale Sant'Anna. Stanchi di parole gettate al vento e di promesse tradite affolleranno le strade di Torre Annunziata per rivendicare il legittimo diritto alla salute.

Al fianco dei cittadini il Senatore Orfeo Mazzella, determinato a sottoporre al Parlamento le numerose criticità che paralizzano l'area vesuviana. "Torre Annunziata mi ha eletto con più del 40% dei voti. Devo molto a questa città e quindi ho intenzione di restituire il consenso ricevuto con un impegno: lotterò per la riapertura del Pronto Soccorso".

Ad inaugurare l'assemblea al Teatro Salesiani le parole al vetriolo di Eugenio Manzo, comune cittadino di Torre Annunziata pieno fino all'orlo - a ragion veduta - della malapolitica che ha distrutto il territorio. "Il Partito Democratico ha promesso in più occasioni la riapertura del Pronto Soccorso di Boscotrecase entro la primavera del 2023. Ad oggi non sono neanche iniziati i lavori di ristrutturazione. Siamo stanchi delle promesse dei politici, sono solo burocrati".

In occasione dell'incontro-dibattito i cittadini si sono confrontati su una serie di iniziative da mettere in campo per ottenere la riapertura del Pronto Soccorso. Presente anche una piccola rappresentanza degli Ultras del Savoia che ha ribadito - a gran voce - l'importanza di manifestare costantemente ( anche una volta a settimana ) per vedere garantito il diritto alla salute.

Dal confronto tra i partecipanti è nata l'idea di organizzare un presidio fisso all'Ospedale Sant'Anna. Sia di giorno che di notte sarà garantita - qualora l'iniziativa andasse in porto - la presenza di attivisti nei pressi del nosocomio di Boscotrecase. 

Presente all'assemblea pubblica anche Claudio Bergamasco - membro dell'associazione "La Paranza Delle Idee" - che ha posto l'attenzione sull'apatia cronica che affligge il cittadino medio dell'area vesuviana. "Questo è il tempo di una riflessione. C'è un clima generale di sfiducia che va affrontanto. Sono d'accordo sulla manifestazione di novembre, ma bisogna analizzare i fatti utilizzando un'altra chiave di lettura. Le persone sono stanche e rassegnate, serve prima capire come riattivare la cittadinanza".

All'incontro non più di cinquanta persone. Il dato conferma quanto emerso durante le elezioni governative: i cittadini sono completamente assuefatti ai mali che divorano il territorio, tristemente convinti dell'impossibilità di cambiare il futuro. Non sorprende, quindi, che le conseguenze di questa rassegnazione siano proprio l'astensione al voto e l'assenza alle manifestazioni.

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