Soldi in cambio di protezione da indagini.

Una quantità di denaro in contante estremamente ingente, suddivisa in pacchetti, che ha messo in difficoltà le operazioni di conteggio, è stata trovata nell'abitazione dell'imprenditore Salvatore Abbate, per il quale il gip di Napoli Vincenzo Caputo ha disposto l'arresto in carcere nell'ambito dell'inchiesta che ha portato a 16 arresti. L'imprenditore aveva a sua disposizione anche rappresentanti delle forze dell'ordine che in cambio di denaro lo tutelavano informandolo circa le indagini e svolgevano quasi funzioni di consulenti. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono corruzione e favoreggiamento. Gli indagati si chiamano Vittorio Porcini, sostituto commissario in servizio nel commissariato napoletano di Ponticelli (arresti domiciliari) e i suoi colleghi Domenico Boenzi e Sabatino Domenico, ai quale è stata comminata una sospensione semestrale dell'esercizio della funzione pubblica. Consistenti cifre sono state trovate dai finanzieri anche a casa di altri soggetti coinvolti nell'indagine coordinata dai pm Ivana Fulco e Henry John Woodcock.

Nell'indagine figurano rappresentanti di forze dell'ordine, della criminalità organizzata, imprenditori e diversi amministratori pubblici della Sma Campania, come Lorenzo Di Domenico, direttore generale "pro tempore" della SMA, accusato di avere accettato la promessa di una tangente del 7% dell'importo pattuito per l'indebito affidamento con procedure d'urgenza dello smaltimento dei fanghi nei depuratori di Napoli Nord, Marcianise, Succivo, e Regi Lagni. Per Di Domenico sono stati disposti i domiciliari. Coinvolti negli episodi corruttivi, a cavallo tra il 2017 e il 2018, anche Luigi Riccardi (coordinatore degli impianti di depurazione della SMA Campania, direttore dell'impianto di depurazione di Napoli Est e all'epoca dei fatti anche dell'impianto di depurazione di Marcianise, in provincia di Caserta), per il quale il gip ha disposto gli arresti domiciliari, tra i destinatari delle 16 misure cautelari notificate oggi dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza. Gli arresti domiciliari sono stati disposti anche Errico Foglia (direttore dell'impianto di depurazione di Acerra, all'epoca dei fatti gestito dalla SMA); l'ingegnere Giacomo Perna (responsabile della manutenzione presso SMA), il dirigente della Regione Campania Lucio Varriale e Agostino Chiatto, anche lui dipendente della SMA e segretario del politico Luciano Passariello. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono, a vario titolo, a vario titolo dei reati di corruzione, riciclaggio, inquinamento ambientale, emissione di fatture per operazioni inesistenti e trasferimento fraudolento di valori.

Questi i nomi:

Misura cautelare custodia in carcere, per:
ABBATE Salvatore, nato a Napoli, 53 anni,
SAVINO Giuseppe, nato a Napoli, 44 anni,
TELESCO Salvatore, nato a San Giorgio a Cremano (NA), 32 anni,

Misura cautelare degli arresti domiciliari, per:
ABATE Cristina, nata a Napoli, 62 anni,
ABBATE Rolando, nato a Cercola (NA), 34 anni,
AULETTA Giuseppe, nato a Mugnano (NA), 34 anni,
CHIATTO Agostino, nato a Napoli, 54 anni,
DI DOMENICO Lorenzo, nato a Napoli, 54 anni,
FOGLIA Errico, nato a Pozzuoli (NA), 62 anni,
FURINO Michele, nato a Napoli, 47 anni,
MAIONE Abramo, nato a Napoli, 65 anni,
PERNA Giacomo, nato a Napoli, 58 anni,
PORCINI Vittorio, nato a Napoli, 59 anni,
RICCARDI Luigi, nato a Cercola, 55 anni,
RICCARDI Vincenzo, nato a Napoli, 27 anni,
VARRIALE Lucio, nato a Napoli, 69 anni,

Misura della sospensione dall’esercizio della funzione pubblica per 6 mesi:
BOENZI Domenico, nato ad Acerra (NA), 54 anni,
SABATINO Domenico, nato a Marigliano (NA), 57 anni.

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