Uno striscione deliberatamente rimosso, piegato e messo da parte. L’immagine di Maurizio Cerrato, vittima innocente della camorra, infastidisce la parte malata di Torre Annunziata, quella che ancora fatica a distinguere i buoni dai cattivi. La rabbia di Tania Sorrentino, la vedova Cerrato: “Non è togliendo un manifesto che si puliscono le mani sporche di sangue. Non riuscirete a far calare l'attenzione. Gli occhi di mio marito dovranno ricordarvi tutto ciò che avete fatto. Continuerò ad urlare giustizia e mai vendetta. Le mie armi non saranno mai le vostre.”
Torre Annunziata è una città avvolta dall’oscurità della camorra. Non ci sono regole nel Bronx all’ombra del Vesuvio: i delinquenti hanno la meglio e gli innocenti muoiono. Tania Sorrentino e Maria Adriana Cerrato non abbasseranno la testa davanti al malaffare che domina la città. La parte sana di Torre Annunziata si unisce alla battaglia della famiglia Cerrato, e mercoledì pomeriggio – affiggendo nuovamente il manifesto con il volto di Maurizio – i delinquenti avranno una chiara risposta dalla cittadinanza: nessun segno di resa davanti alla camorra. I cittadini onesti di Torre Annunziata saranno la scorta civica di Tania e di Maria Adriana, la figlia del sessantunenne a cui parte della città ha ingiustamente voltato le spalle, colpevolizzandola più volte e gratuitamente della morte di papà Maurizio.
Il manifesto sarà riaffisso mercoledi pomeriggio nei pressi dell'uscita dell'autostrada di Torre Annunziata Nord.


 


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