“La notte dei lunghi coltelli” oppure “La febbre del sabato sera”. Potrebbe essere uno di questi il titolo per raccontare, domani, l’esito della riunione di questa sera tra i partiti di maggioranza a Torre Annunziata. A seconda se va bene o va male. Si perché dopo il nulla di fatto di giovedi 21 gennaio, l’interpartitico è stato riaggiornato ad oggi pomeriggio quando, nella sede del PD, si incontreranno per l’ennesima volta i rappresentanti dei Democratici, di Nuovo Centro, Torre del Valore, Nuovo PSI, Orgoglio Campano e Nuovo Centrodestra. Il problema è sempre lo stesso da settimane oramai: la poltrona di Presidente del Consiglio richiesta dai casilliani (per affidarla a Enzo Ascione, ndr). Solo così, dicono, nel Partito Democratico si potrà trovare una sintesi tra le varie correnti (sintesi che invece potrebbe essere trovata se qualcuno facesse mezzo passo indietro e mezzo di lato). Sta qui tutta l’empasse politica a Torre Annunziata: una coperta apparentemente troppo corta dove, o si accontentano i partiti piccoli a discapito delle correnti interne al PD o viceversa. Una coperta che, invece, se stesa bene, copre tutti.

IL “DOCUMENTO” - Da settimane tra le file della maggioranza per convincere Di Donna alle dimissioni spontanee, si sta facendo leva su un documento con la firma di 13 consiglieri pronti ad andare in aula e sfiduciare il Presidente dell’assise. Del documento, ad oggi, non vi è traccia: l’impressione è che sia più un modo per fare pressing psicologico sull’esponente socialista, per evitare di arrivare alla conta (sempre che ci si arrivi). E se pure Di Donna venisse sfiduciato dalla sua stessa maggioranza, come farà quest’ultima a motivare alla città tale scelta?

LA DIPLOMAZIA – Dopo il nulla di fatto di giovedi sera, con Di Donna che ha abbandonato la riunione, la diplomazia ieri si è messa al lavoro. Un summit improvviso presso lo studio del Sindaco, chiesto da Antonio Gagliardi (in qualità di ambasciatore dei casilliani) al presidente Di Donna. Al tavolo, oltre al padrone di casa, anche il capogruppo Pd cittadino Lello Ricciardi. Nel corso della riunione Gagliardi ha ribadito la richiesta della presidenza, chiedendo a Di Donna di rassegnare le dimissioni. “Niet” del Presidente che invece ha rilanciato: “Venite in aula e, se avete i numeri, sfiduciatemi e assumetevi la responsabilità pubblicamente”.

LA POSSIBILE INTESA – Come anticipato dal nostro giornale ieri, l’assessore Fausta Cirillo starebbe meditando di abbandonare la Giunta, stanca delle polemiche politiche. L’ipotesi, bisbigliata tra i denti dal sindaco Starita a più persone (ma al momento non portata sul tavolo delle trattative per non creare un caso nel proprio partito, ndr), potrebbe rappresentare la chiave di volta dopo mesi di stallo. Se prima con sei assessorati disponibili non si trovava la quadra, l’intesa adesso pare possibile con sette. Due assessori al PD, due a Nuovo Centro, uno a Torre del Valore e Orgoglio Campano. Il settimo assessorato lasciato libero dalla Cirillo potrebbe andare o al PD oppure a gruppi politici al momento all’opposizione pronti a salire sul carro. Una strada percorribile visto che, se così fosse, i partiti piccoli, contenti per aver raggiunto il proprio risultato, potrebbero accettare che il PD incassi il terzo assessorato oltre alla presidenza della Prima Vera. Non poco per un partito che era all'opposizione e più che sufficienti per dare visibilità alle varie anime. Una ipotesi questa che ovviamente dovrebbe avere l’ok dei casilliani a rinunciare alla presidenza del consiglio e virare su un assessorato di peso (con annesso l’incarico di vicesindaco).

Resterebbe da assegnare infine la presidenza dell’OIV (Organismo indipendente di Valutazione) che a questo punto potrebbe essere affidata o a Fausta Cirillo (se intenzionata a restare in amministrazione) o Alfonso Malacario (che lascerebbe anzitempo la presidenza della Prima Vera).

(c.g.)


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