“A Torre o mangio io o non mangia nessuno”. Nell’ordinanza firmata ieri dalla procura di Torre Annunziata è emersa chiara la figura pericolosa di Luigi Sperandeo. Il 30enne figura tra le persone che sono finite in manette, a varo titolo, nel corso dell’operazione condotta dai carabinieri per sgominare la piazza spaccio del Rione Poverelli. 

Tutto è nato dal ferimento di un uomo, avvenuto il 15 dicembre del 2018. E’ da quel momento che sono cominciate le indagini dei carabinieri, che hanno poi portato al blitz di venerdì mattina. La vittima ha riferito  inizialmente, che era stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco, mentre si trovava all’esterno di un bar del rione Poverelli.

Poi sono stati rilevati alcuni fori nei pressi dell’abitazione di Andrea Evacuo, che era agli arresti domiciliari. Successivamente la vittima ammise che era andato a comprare un grammo di cocaina dallo stesso Evacuo, com’era solito fare. A quel punto sono partite le varie intercettazioni. Così gli inquirenti sono stati in grado di scoprire l’intera rete di spaccio della famiglia.
Ma non era tutto così semplice. Infatti Luigi Sperandeo, alias ‘u russ e ritenuto vicino al clan Gionta e esecutore del raid, voleva imporre la vendita della droga. Così si recò proprio a casa di Andrea Evacuo e puntò la pistola contro la moglie, Rita Ferraiuolo, dopo aver riposto 50 grammi di cocaina sul tavolo. “Tra quindici giorni vengo e te ne porti altri 100. E se non me li paghi ti sparo e se non te li prendi ti sparo”.

Poi convocò anche Anna Evacuo, la sorella di Andrea, affinché gli riferisse che “se a Torre non mangia lui non mangia nessuno”. Esplicita anche la minaccia di lanciare bombe e di fare le ‘torture cinesi’’, al figlio Pasquale.

Così la coppia, onde evitare una brutta fine per il loro figlio, fu costretta ad acquistare almeno 50 grammi di ‘bianca’ che fu consegnata dal tramite Mario Iovino.

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