Il Comune di Ercolano compie un passo decisivo per la sicurezza dei cittadini in caso di rischio vulcanico. Grazie a un protocollo d'intesa siglato con la Fondazione Convivenza Vesuvio, l'evacuazione della popolazione avverrà all'interno della Regione Campania, evitando il trasferimento a centinaia di chilometri di distanza come previsto dal Piano di Emergenza Nazionale. Questa la proposta che sarà formalizzata dalla Fondazione Convivenza Vesuvio e inviata al governo nazionale.

Ercolano è uno dei 25 Comuni della zona rossa vesuviana, ad alto rischio in caso di eruzione. Il piano nazionale ritiene che i residenti non debbano essere trasferiti a centinaia di chilometri di distanza dalla propria residenza. Con questo accordo, proponiamo che la ricollocazione avvenga nelle altre quattro province della Campania, garantendo un impatto minore sulle famiglie e sul tessuto sociale.

"Grazie a questo protocollo avvieremo una serie di interventi fondamentali: informazione e formazione dei cittadini, accordi con aziende e istituzioni, esercitazioni annuali per garantire la massima preparazione - ha dichiarato il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto -. Questa iniziativa non è solo una risposta al rischio vulcanico, ma un'occasione per rafforzare la collaborazione tra i Comuni campani e costruire una rete di solidarietà territoriale, che prescinde dal rischio vulcanico stesso".

Un lavoro di oltre un anno e mezzo ha portato alla firma dell'accordo, come spiega Nunzio Spina, assessore alla Protezione Civile del Comune di Ercolano: "Siamo tra i primi a ratificare questo protocollo e auspichiamo che anche gli altri Comuni facciano lo stesso. Avere un piano di emergenza chiaro e condiviso è essenziale, e poter restare all'interno della propria regione è un grande vantaggio per tutta la popolazione."

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