Incalzano le polemiche e la rabbia in seguito al vasto incendio alle pendici del Vesuvio. Dopo il rogo che ha interessato la zona di via Vesuvio ad Ercolano, nei pressi dell’ex ristorante “La siesta”, l’intera area è stata posta sotto stretta osservazione, isolata per larghi tratti della giornata di ieri, con diversi edifici sgombrati.

Per domare l’incendio i Vigili del Fuoco e la divisione Forestale del corpo dei Carabinieri si sono serviti di un Canadair. Non sono tardate ad arrivare le dichiarazioni del sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto: “Vorrei sapere da quei criminali che appiccano gli incendi e da quei farabutti dei loro complici perché lo fanno. Ieri ho nuovamente incontrato il Prefetto per l'invio dell'Esercito per fronteggiare questa emergenza. Spero sia questione di giorni. Nel frattempo, grazie a Vigili del Fuoco, alle Forze dell'ordine e alla Protezione Civile che stanno facendo il massimo per arginare le fiamme”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Adelaide Palomba, presidente di Federalberghi Costa del Vesuvio, che condivide totalmente le parole del primo cittadino ercolanese: “Chi appicca gli incendi sul Vesuvio altro non è che un criminale che andrebbe punito con pene esemplari. Mentre chi lavora per la valorizzazione di questo territorio parla di ippovia, di progetti per il turismo, qualcuno in maniera scellerata prova a far scappare turisti bruciando il futuro di questa terra. Speriamo solo che siano assicurati alla giustizia i colpevoli di questo scempio e che le istituzioni si costituiscano parte civile in un eventuale processo penale”.

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