Torre del Greco perde il rugby cittadino. Dopo cinquant’anni di storia, legata indissolubilmente alla città, l’Amatori rugby, storica società campana di palla ovale lascia Torre. Si trasferisca a Boscotrecase non trovando più spazio all’Amerigo Liguori, casa della società di calcio FC Turris.

Uno dei suoi storici dirigenti, Salvatore Sorrentino, si lascia andare a un lungo e amaro sfogo su Fb. Perché a Torre del Greco l’Amatory Rugby ha formato decine e decine di atleti, ma anche e soprattutto di uomini. Anni fa, raccontando le storie cittadine sportive, un ex rugbista raccontava: “Abbiamo sottratto un sacco di giovani alla strada, dandogli un campo, una palla ovale e tante botte da prendere. Così abbiamo svolto anche un ruolo sociale”.

Un amaro destino quello dell’Amatori Rugby che sparisce dopo le sue continue evoluzioni: Polisportiva Turris, Sporting Club Sez. Rugby, Lions Torre, Rugby Torrese, ITIS Colombo, Amatori Rugby Torre.

Salvatore Sorrentino, un professionista che nella vita fa altro, ma ha sempre trascorso i suoi week-end al fianco di questi ragazzoni che amano il terzo tempo si chiede quale maledizione possa aver colpito mai la città: “Senza impianti, questa città ha avuto allori negli sport cosiddetti minori che forse non meritava. Ricordiamo il basket in serie B senza palazzetto, l’Olimpia di Handball in serie A confinata nel tendone di La Salle, lo scudetto della Levante Hockey su un Fiorelli che di prato non ne aveva l’ombra, i vari titoli italiani del Judo e dell’atletica e, per ultimo, i quattro campionati in serie B proprio dell’Amatori Rugby. Scusatemi se ho scordato qualcuno …”

Di chi le colpe? Sorrentino, nel suo post su Fb, non dimentica nessuno: “Sono abbastanza vecchio da ricordare il Sindaco Borrelli (eletto con lo slogan “Uno sportivo al servizio degli sportivi”) che favoleggiava palazzetti e cittadelle dello sport. Da Borrelli a Borriello le fiabe sono rimaste tali. Un libro, quello delle favole, che anche l’attuale sindaco ha rispolverato in campagna elettorale per impreziosire un programma che, per l’impiantistica sportiva, dalle passate gestioni è stato sempre puntualmente disatteso”. 
Parole quasi commosse quello del rugbysta che non dimentica i tanti anni trascorsi al Liguori: “E adesso che il rugby va via, chi ne perderà? Il rugby certamente. Il fregiarsi del nome di Torre del Greco e giocare definitivamente fuori porta, sarà un pizzico sulla pancia che i rugbisti corallini si daranno a malincuore. A perdere di più, però, saranno tanti giovani torresi cui mancherà uno sbocco “pulito” ai propri ardori giovanili. Ma, ancora una volta, la sconfitta sarà soprattutto la città di Torre del Greco. L’ennesima volta …”

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