San Giorgio a Cremano, beni confiscati. Zinno: “Cascone attacca senza conosce il problema”
Il consigliere grillino aveva accusato il sindaco per il mancato utilizzo delle case tolte alla camorra
28-01-2016 | di Claudio Di Giorgio
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Il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, 4 appartamenti chiusi e abbandonati, torna alla ribalta e lo fa improvvisamente con il Movimento 5 stelle che dal web tuona contro l’amministrazione Zinno accusandola di non avere avuto la capacità di valorizzare questi beni. “Chi risarcirà i cittadini per la mancata ricaduta sociale derivante dall’inutilizzo di questi beni?” Si chiede Danilo Cascone portavoce dei grillini. La cosa sarà discussa in una interrogazione del consiglio comunale di venerdì 29 Gennaio.
“È singolare che il consigliere Cascone protocolli una richiesta di informazioni sui beni confiscati il giorno dopo la mia riunione con l’Ati Aido Teseo e dopo un lungo lavoro di verifica effettuato dagli uffici – replica immediatamente il sindaco Giorgio Zinno – Dallo scorso novembre ci stiamo confrontando con Prefettura e Agenzia nazionale per i beni confiscati per verificare l'uso degli immobili affidati al settore politiche sociali. Sono pronto a rispondere al consigliere nei tempi, nei modi e nei luoghi deputati. Cascone ha ritenuto lanciare accuse a mezzo web e mi sembra opportuno far conoscere ai cittadini lo stato reale dei fatti”.
Torre Annunziata, bene confiscato occupato abusivamente. Intervento dei carabinieri
Nell'appartamento una ragazza con un bimbo. Sul posto anche i servizi sociali
Secondo il Sindaco, nel giro di pochi mesi gli appartamenti saranno resi disponibili per ospitare le attività stabilite dalla giunta. Il ritardo dei lavori era causato da un contenzioso sui costi con il soggetto assegnatario. “L’impressione che traggo – continua il primo cittadino – è che il consigliere abbia raccattato un po’ di informazioni sulla vicenda qua e là all’interno del palazzo comunale, poi, capendo che il problema stava arrivando alla sua conclusione, abbia deciso di intervenire sul tema. Non è che si è posto come paladino della legalità e del rispetto delle regole per poi affermare che la situazione si è risolta grazie a lui, mentre noi avevamo già trovato tutte le soluzioni? Cascone avrebbe potuto chiederci a che punto erano le procedure ed avrebbe ricevuto le risposte che gli sto dando qui, pubblicamente. Si sarebbe risparmiato uno sforzo inutile, visto che il suo ‘tuonare’ lo ha solo portato a fare una magra figura. Se Cascone ha tanto a cuore, come me, le sorti dei beni confiscati, - conclude Zinno - perché non utilizza il suo tempo, piuttosto che impelagarsi in sterili ed inutili polemiche, a proporre soluzioni per il loro utilizzo? Perché Cascone continua a protestare sull’universo mondo, ma raramente ci presenta idee e proposte? Preferisce farsi pubblicità piuttosto che occuparsi del bene della comunità. Ma ormai la città ha capito da tempo come distinguere chi lavora nell’esclusivo interesse di San Giorgio a Cremano e chi, invece, è capace solo di abbaiare alla luna”.
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