San Giorgio a Cremano, Cascone contro Zinno: “Anomali quattro appalti”
I grillini hanno portato al vaglio dell’ANAC i lavori pubblici del 2014. Zinno: “Informazioni parziali. Faremo chiarezza”
12-10-2015 | di Claudio Di Giorgio
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Si intensifica il pressing del M5S sangiorgese sulla neonata amministrazione votata dal 70 % dei cittadini nel tentativo di scardinarla dopo tre mesi e comincia con una conferenza stampa convocata nella nuova sede del “Movimento” per denunciare irregolarità nella gestione degli appalti comunali. Una conferenza voluta per “fare chiarezza” sulla questione degli appalti a San Giorgio da sempre nervo scoperto di tutte le amministrazioni.
Assieme al Senatore Andrea Cioffi, componente della Commissione ‘Lavori pubblici’ e Emanuele Alcidi, Danilo Cascone leader del Movimento sangiorgese ha comunicato che l’ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione, coinvolta dallo stesso Cascone con un apposito esposto, avrebbe bacchettato l’attuale Sindaco Giorgio Zinno per 4 appalti del 2014 definiti dal M5S “poco trasparenti”, e con l’uso di procedure d’urgenza. “Il Movimento non parla di reati commessi – ha precisato Cascone – ha solo inteso segnalare il caso per far verificare se vi fossero delle situazioni da attenzionare”.
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Ma i riflettori sono ormai stati accesi dai grillini sulle determine, delibere e documenti di 4 appalti: adeguamento alla Scuola Mazzini, arredo urbano di Corso Umberto, manutenzione delle fontane, e impianto termico della Scuola Noschese del periodo della consiliatura Giorgiano. “Motivazioni labili e deboli – le ha definite Cascone – che potrebbero insinuare possibili omissioni che non favoriscono la concorrenza e la trasparenza e, cosa grave, si tratta di opere non ancora realizzate”.
Il neoeletto sindaco Zinno chiamato in prima persona in qualità di ex assessore al ramo non ci sta e ribatte immediatamente alle accuse contrattaccando: “La nota dall'ANAC – chiarisce il primo cittadino – fa riferimento a informazioni parziali che il consigliere ha fornito e quindi in questi giorni provvederemo noi stessi ad inviare all'Autorità Anticorruzione tutti gli elementi che facciano veramente chiarezza, dal momento che dal consigliere non ci sono stati chiesti. Tra le informazioni diffuse vi sono molti punti inesatti. L’iter adottato non è fuori norma. L’informazione – conclude Zinno – secondo la quale i lavori non sarebbero neanche iniziati è completamente falsa”.
Claudio Di Giorgio
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