San Giorgio a Cremano, Commissione Europea in visita alla Casa e al Centro Antiviolenza
Jo Govaerts: 'Complimenti all’amministrazione per aver saputo utilizzare al meglio i fondi del Pon Legalità'
02-12-2022 | di Claudio Di Giorgio

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La città di San Giorgio sempre un passo avanti. Un modello da esportare. Soddisfazione dell’Amministrazione per l’esito della visita della Commissione Europea giunta a San Giorgio a Cremano per visitare la Casa di Accoglienza “Maria” per donne maltrattate e il Centro Antiviolenza, realizzate in beni confiscati alla criminalità.
La Commissione Europea costituita da Jo Govaerts, belga e componente della Direzione generale Politica regionale urbana e Nadia Tempesta, componente della Direzione generale Occupazione Affari Sociali e inclusione, accompagnate dal Vice Prefetto Valentina d’Urso ha espresso il suo compiacimento per la “migliore pratica” posta in essere in città e hanno espresso parere positivo sulla casa e sul Centro antiviolenza, entrambi realizzati con i fondi Pon Legalità del Ministero dell’Interno.
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Il Sindaco Giorgio Zinno, con l’assessore Giuseppe Giordano, il presidente del Consiglio comunale Michele Carbone e il dirigente Michele Ippolito, accompagnati dalle Forze dell’Ordine del territorio, ha mostrato loro la casa e raccontato le attività di accoglienza che vengono svolte dai Servizi Sociali, con il team del Centro Antiviolenza, diretto dalla Dott.ssa Manuela Barba.
“Complimenti all’amministrazione di San Giorgio a Cremano per aver saputo utilizzare al meglio i fondi del Pon Legalità, offrendo un servizio fondamentale per la comunità – ha dichiarato Jo Govaerts. Abbiamo avuto modo di notare la professionalità ma anche l’accoglienza di questo LUOGO che ospita donne maltrattate e che qui possono sentirsi davvero a casa”.
“E’ stato per noi un onore – ha detto il Primo Cittadino - ricevere i complimenti della Commissione Europea che considera questo progetto un modello da esportare. Le nostre best practice diventano così un esempio a livello internazionale che ci rende fieri soprattutto per aver saputo convertire beni in uso alla criminalità in luoghi di legalità, assistenza recupero e sostegno”.
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