Storia di ordinario degrado, solitudine e guai familiari, ma anche d’amore. Senza casa, nessun lavoro, lui invalido con una pensione di 290 euro e non accettati dalle famiglie. Sono due compagni di vita, sessantenni, A.T. e E.B. che vivono da agosto dello scorso anno in sei metri quadri all’aperto, a Via Bachelet, divenuti la loro casa. Mani e viso scuriti dalla luce e dall’aria la donna prepara un vecchio passeggino, con dentro povere cose, per la raccolta di quanto necessario alla sopravvivenza. I due cani sono gli unici compagni della loro vita.

“Dov’è il suo uomo?” chiediamo. “A Napoli a farsi una doccia ai bagni pubblici” risponde. Superata la preoccupazione di non dover andare via da quell’umile ricovero, la donna racconta di un padre padrone che non aveva cura dei figli. Una vita familiare non proprio felice aggravata da cattivi rapporti con i fratelli.

A.T. era stata una donna esuberante, allegra, amante della vita in contrasto con l’atmosfera cupa della sua casa. Aveva studiato all’università e incontrato a Napoli un uomo del Lussemburgo, che aveva sposato. Poco dopo scoprì nell’uomo una profonda depressione di origine familiare causata da un prematuro divorzio dei genitori. L’unione durata 18 anni finì con la separazione. Lui l’ha accusata dei suoi disagi fino a decidere di andare via con una donna conosciuta nei suoi viaggi a Napoli.

Negli anni della separazione è entrato nella vita di A.T. un altro uomo E.B., senza lavoro e con le conseguenze fisiche di un grave infortunio. Il loro è diventato un grande amore. Non riescono ad essere accolti dalle loro famiglie e vivono assieme all’aperto. Ma ciò che impressiona, sono le tante persone che li riforniscono di tutto, mostrando una inusuale comprensione che lascia sorpresa la stessa donna. “I sangiorgesi sono cittadini meravigliosi, hanno un grande cuore. Ormai ci conoscono e non ci fanno mancare nulla”.

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