San Giorgio a Cremano, Maurizio De Giovanni racconta 'Caminito' agli studenti della Scotellaro
Scambio di riflessioni con l'autore per scoprire la bellezza dell'arte della scrittura
21-03-2023 | di Claudio Di Giorgio

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Arriva a San Giorgio a Cremano Maurizio De Giovanni il noto scrittore, sceneggiatore e drammaturgo napoletano autore di romanzi gialli, su invito dell’Istituto I.I.S. Scotellaro, Istituto di Istruzione Superiore, diretto dalla Dirigente Marina Petrucci ospite della Fonderia Righetti in Villa Bruno, ed ecco nuovamente il pienone per incontrarlo.
Presenti con il folto pubblico il Sindaco Giorgio Zinno e l’Assessore alle politiche scolastiche Giuseppe Giordano, le consigliere Raffaella Iuliano e Marianna Chianese. Tutti curiosi di sapere del ritorno del commissario Ricciardi raccontato nel libro "Caminito: Un aprile del commissario Ricciardi" che in base alle numerose recensioni risulta uno dei migliori libri di Maurizio De Giovanni tra quelli nati dalla sua prolifica penna di romanziere e scrittore capace di narrare senza oratoria e con un vocabolario ricco, semplice e potente.
Lo scrittore si è intrattenuto nella grande sala con studenti e docenti dell’Istituto per i quali la presenza dell’autore ha rappresentato, ha spiegato la dirigente scolastica, la fase conclusiva di un progetto di didattica attraverso una metodologia applicata ai percorsi di legalità che si stanno svolgendo e che avvicina i ragazzi alla lettura. Una strategia del leggere e parlare con l’autore, che appare molto utile e congeniale, perché attraverso lo scambio diretto di riflessioni con l’autore si ha un rapporto vivo col testo e i ragazzi con il dialogo possono approfondire dei temi e possono crescere sul piano delle conoscenza ma anche sul piano personale.
Una vera e propria lezione quella tenuta da De Giovanni ai ragazzi, chiara e appassionata sulla utilità della lettura sulla formazione secondo cui la lettura stimola l’immaginazione, la creatività, il dialogo, il pensiero al contrario delle fiction dove ci sono pacchetti e immagini già preconfezionati che arrivano senza filtri e senza stimoli per cui “l’unica maestra che può esercitare questa capacità è il libro con la sua parola scritta”.
Caminito è un romanzo che possiede tutti gli ingredienti per suscitare interesse e passione. In esso si vede nascere un amore in una terra lontana per poi morire. C’è l’incontro degli sguardi tra i due personaggi tra cui nasce un grande amore, il loro incontrarsi ogni giorno in una stradina alle spalle della loro casa il Caminito. L’allontanamento di lui con la promessa di scrivere per tenere sempre accesa la fiammella del loro grande amore.
Le lettere che lui scrive e quelle di lei che dopo un po non scrive più. La delusione di non ritrovare la sua amata nella casa dove viveva, chiusa e dove non lo fanno più entrare, l’apprendere che si era sposata con un altro, e allora il recarsi nella stradina del loro amore e trovarla abbandonata.Il suo diviene allora un dolore pieno di rimorso per avere perso la donna che amava e probabilmente anche il figlio che voleva. E poi Luigi Alfredo Ricciardi, titolare della squadra omicidi durante il ventennio fascista, afflitto dalla sua stessa sensibilità di vedere i lati oscuri della vita . La sua unica figlia, Marta, a cui vorrebbe risparmiare la sua stessa sensibilità per non provare le sue stesse pene. E ancora indagini, indizi, avvenimenti e scene particolari in quantità.
Un racconto intricato che si sviluppa attraverso una serie di indizi fino alla soluzione del caso. Insomma un libro ben scritto con una trama interessante che coinvolge fino alla fine, con situazioni e colpi di scena in una narrazione fluida e scorrevole tipica di De Giovanni. Insomma un libro che si fa leggere tutto d’un fiato che offre una storia tipica dei gialli e dei misteri. Sul palco si sono poi susseguiti gruppi di studenti di varie classi dell’Istituto che hanno letto brevi brani del libro e hanno posto relative domande all’autore .
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