San Giorgio a Cremano, restaurati gli arredi disegnati dai più piccoli
Città dei bambini e delle bambine. Villa Falanga pronta per le nuove attività
11-08-2016 | di Redazione
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Restaurato l'arredamento di villa Falanga, sede della Città dei bambini e delle bambine e dell'Ambasciata Unicef. L'amministrazione guidata dal sindaco Giorgio Zinno, ha disposto il restyling dei mobili disegnati dai piccoli alunni delle scuole sangiorgesi che si erano usurati dopo anni di utilizzo. La nuova immagine e funzionalità hanno restituito dignità agli arredi che occupano le stanze dove si riunisce il consiglio dei bambini e delle bambine e dove si svolgono le attività dedicate ai più piccoli.Tra il mobilio restaurato vi sono gli scaffali in gommapiuma, le sedie e i tavoli che richiamano le nuvole che si trovano all'ultimo piano e dove si riuniscono i bambini per elaborare progetti e idee da sottoporre all'amministrazione comunale, le sedie polipo e i tavoli a forma di pesce che costituiscono gli arredi degli altri ambienti. Tutti furono progettati da un gruppo eterogeneo di bambini e bambine delle scuole di San Giorgio a Cremano che espressero desideri e fantasie riassumibili nel gioco, nel sogno e nella natura.
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"Gli arredi necessitavano di piccoli interventi di restauro - spiega il sindaco Giorgio Zinno - Invece di sostituirli, infatti, abbiamo preferito recuperarli dal momento che rappresentano la diretta espressione dei nostri bambini. Villa Falanga è il luogo che la città ha dedicato ai più piccoli e rappresenta uno spazio capace di crescere e di far crescere chi lo frequenta, uno spazio in cui i bambini, i ragazzi, i genitori e i nonni possono trovare moltissime attività da fare insieme, così come le scuole possono considerare la villa una aula didattica decentrata. Tutto all'interno è a misura di bambino e di famiglia e tutto deve mettere in comunicazione grandi e piccoli, stimolando la partecipazione".
La sede del Laboratorio Città dei bambini e delle bambine è infatti un punto di riferimento educativo, riconoscibile, integrato nella vita della città, un luogo di gioco e di divertimento, come spazio di ricerca, di progettazione, di produzione e di costruzione di saperi, uun luogo dove si diffonde il fare cooperativo e il sapere conquistato.
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