"Il Capocella",  è il libro scritto  da  Vincenzo Russo , per  parlare ai giovani ed ascoltarli affinchè non si sentano mai soli come quel Claudio, un ragazzo che dopo aver commesso una rapina, entra nel terribile “universo carcerario” di Poggioreale.

Ma lì troverà un uomo, il più anziano, per questo chiamato "Capocella" che lo aiuterà a superare le brutture del regime carcerario e trovare il suo riscatto nella società dopo tre anni di detenzione.  Il libro abbatte i pregiudizi unisce  e fa capire che non è il carcere che cambia le persone ma soprattutto è  l’incontro con l’uomo che può cambiare la vita. Di questa opera è stata realizzata anche una rappresentazione teatrale con la regia di Costantino Punzo che è stata presentata subito dopo il dibattito.

Ospiti di prestigio  nella Fonderia Righetti di Villa Bruno  per un dibattito con spettacolo  sul tema  dei rischi del carcere e la rieducazione dei detenuti in particolare dei giovani. Con Giandomenico Lepore già capo della Procura della Repubblica di Napoli oggi dedicato al sociale , Marco Puglia magistrato di sorveglianza del Tribunale di Napoli, Nico Pirozzi giornalista, Carmela Esposito presidente della Associazione Onlus Gioco di Squadra che si occupa dei diritti umani del carcere, il Sindaco Giorgio Zinno e il Vice Sindaco Michele Carbone, docenti e numerosi  studenti  delle  scuole secondarie di primo grado e degli istituti superiori della città.

  Un tema da  sempre attuale che ha lasciato molto perplessi  e preoccupati i giovani studenti di fronte ai racconti di quella che è la tragica realtà dell’ ”universo carcerario”  italiano. Il Carcere, è quell’argomento del quale non si dibatte mai  abbastanza  pubblicamente  nel mondo giovanile, un argomento di cui non si vuole parlare che quasi spaventa  per  le conseguenze della detenzione con la sua squallida  quotidianità, con quel tempo scandito da  movimenti sempre eguali, dagli stessi rumori di chiavi, di cancelli di uomini in divisa , ma soprattutto di stessi compagni anche essi privi di libertà  nei pochi metri in cui si viene rinchiusi e quasi sempre eccessivamente affollati,  un mondo che non ha colori .

Emerge che riuscire a riscattarsi  in queste condizioni non è sempre facile,  e solo la  forza di volontà e la consapevolezza dell’errore aiutano a superare la triste realtà della  privazione della libertà e del tempo che corre sempre uguale.


Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"