San Giorgio celebra il “giorno della memoria” incontrando l'ultimo partigiano
Stamane la cerimonia con il 96enne Antonio Amoretti
27-01-2022 | di Claudio Di Giorgio

San Giorgio a Cremano ha voluto dare questo anno un senso più profondo alla celebrazione del “giorno della memoria” a ricordo degli eventi che caratterizzarono il triste periodo e l'orrore del genocidio nazista Incontrando il 96 enne Antonio Amoretti, ultimo partigiano superstite delle "quattro Giornate di Napoli" e scoprendo una targa in ricordo di Francesco Cappiello, trucidato durante la strage di Sant'Anna di Stazzema. La commovente cerimonia si è tenuta in Villa Bruno alla presenza degli alunni delle terze classi dell'Istituto Secondario di primo grado Dorso e alla presenza del Sindaco Giorgio Zinno e della Dirigente Scolastica Nunzia De Rosa, che ha organizzato l'evento in sinergia con l'amministrazione. Presente all'evento anche Antonello Sannino, vicepresidente ANPI e presidente Arcigay.
In Villa Bruno gli studenti hanno incontrato Antonio Amoretti il Partigiano, 96enne, che ha raccontato ai giovani la storia di come lui e tanti altri napoletani, tra il 27 e il 30 settembre 1943, contribuirono a liberare Napoli dalle truppe nazifasciste. Un incontro intenso e ricco di spunti anche da parte degli stessi alunni che hanno rivolto ad Amoretti molte domande rapiti dall’interesse delle argomentazioni con cui Amoretti ha ricordato e condiviso momenti che hanno segnato la storia non solo partenopea, ma mondiale.
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Sorprendente anche la lucidità con la quale Antonio Amoretti ha raccontato ai giovani la storia di come lui e tanti altri napoletani, tra il 27 e il 30 settembre 1943, contribuirono a liberare Napoli dalle truppe nazifasciste e tante le domande . Subito dopo alla presenza degli studenti dell'I.C IV Stanziale, accompagnati dai docenti e dalla dirigente scolastica Patrizia Ferrione, è stata scoperta una targa dedicata a Francesco Cappiello, il marinaio sangiorgese trucidato durante la strage di Sant' Anna di Stazzema a 28 anni, con la moglie di 22 anni , la figlia di 1 e la sorella di 25.
Ma un velo di mestizia è sceso sulla commemorazione di questo anno che sembrava voler attenuare tutto quanto di buono si continua a fare per mantenere sempre vivo il ricordo degli errori commessi nel passato e per evitare che si tornino a scrivere le pagine nere dell’odio razziale e il riemergere del dramma della Shoah. "Sei un ebreo di merda , devi morire nel forno” erano state le gravi parole proferite giorni fa nei confronti di un ragazzino ebreo di 12 anni picchiato, aggredito, offeso, assalito, deriso e umiliato da due aggressori anche essi adolescenti come lui che ben poco conoscono, se non per sentito dire, del vero significato di quelle parole .
"San Giorgio a Cremano è sempre stata la città dei diritti e dell'inclusione - ha detto il Sindaco Giorgio Zinno - Anche questo giorno per la nostra comunità, specialmente per i più giovani, rappresenta non solo la memoria di un tragico ed oscuro periodo, ma una ulteriore opportunità per combattere l’odio, il fanatismo, il razzismo e il pregiudizio. La brutalità di quelle stragi deve ricordare a tutti noi che eventi del genere non devono verificarsi mai più. E per prendere le distanze da quelle terribili convinzioni, è necessario rievocare la storia, guardando al futuro con consapevolezza. Il prossimo anno - ha concluso il Sindaco Zinno - se, come speriamo, le circostanze lo consentiranno inviteremo i parenti di Francesco Cappiello con cui siamo riusciti a metterci in contatto, per mostrare loro i luoghi dove il martire e la sua famiglia hanno vissuto prima di morire brutalmente per mano nemica “ .
