Iniziano a scarseggiare i posti a terra nei campi cimiteriali per la deposizione delle salme. Accade a San Giorgio a Cremano dove negli  spazi appositamente adibiti, le salme sono costrette a sostare per  un periodo tecnico più lungo di quello prescritto, non inferiore a tre anni e mezzo ma in realtà può raggiungere anche i dieci anni. Il problema è che non c’è la possibilità di trovare collocazione definitiva in una nicchia per trascorrervi il sonno eterno. 

La situazione è divenuta più difficile dall’entrata in vigore del DPR  10.9.90 n. 285, regolamento di Polizia Mortuaria che all’articolo 36 impone l’obbligo della raccolta  dei resti mortali in una cassetta di  zinco stabilendone anche le dimensioni e quindi il volume  e ha fissato  l’obbligo  di un periodo di 10 anni prima delle esumazioni ordinarie. Un tempo ritenuto sufficiente per la mineralizzazione degli organismi. Nei loculi quindi non possono trovare alloggio più di due salme mentre in passato era possibile conservare  i resti avvolti nelle lenzuola anche di più soggetti.

Una soluzione è in fase di studio da due anni: “C’è  all’attenzione del Dirigente delle Infrastrutture un project financing, relativo alla possibilità di creare più posti all’interno del cimitero facendo in maniera che si realizzino al centro del cimitero dove si dispone di apposito spazio - fa sapere il sindaco Giorgio Zinno -. Dobbiamo avere delle risposte  su alcune questioni tecniche che poi porteremo in consiglio comunale per decidere se questo è o meno di interesse pubblico. Ritengo che, se ci sono tutti i crismi tecnici per poterlo approvare, sarebbe una risposta da dare ai cittadini a cui potremmo dare circa mille nuovi loculi attraverso appositi bandi come negli anni passati . Questo eliminerebbe una parte dei problemi”.

Tutto questo a margine di una consiglio comunale monotematico conclusosi in pochissimi minuti e che ha mandato su tutte le furie il consigliere di opposizione  primo firmatario Ciro Russo (Liberamente San Giorgio), il quale si aspettava risposte sulle tematiche cimiteriali e alle interrogazioni  su procedure e sulla richiesta di una commissione di indagine sul cimitero.

“Non condividiamo lo spirito e gli obiettivi di questo consiglio monotematico – ha dichiarato in aula il consigliere Luigi Velotta -. Rimarchiamo oggi come in passato le nostre posizioni garantiste e siamo fermamente convinti che in questa fase l’istituzione di una commissione di indagine sarebbe una scelta inutile e dannosa”.

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