San Giorgio, presentato il libro sul welfare e gli anziani
Nella biblioteca Villa Bruno mostrata lo opera di Pasquale Orlando "Non ci sono più i pensionati di una volta"
14-09-2019 | di Claudio Di Giorgio
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Una panchina vuota e solitaria è la figura di copertina del libro "Non ci sono più i pensionati di una volta" che trasmette la malinconia di un luogo e di un sedile destinato a chi resta solo , specialmente un anziano . Ma il libro presentato nella Biblioteca di Villa Bruno a San Giorgio scritto da Pasquale Orlando già presidente delle Acli a Napoli e Michele Ippolito ex presidente nazionale dei Giovani Acli vuole essere invece attraente e provocatorio e pone approfondite considerazioni aprendo uno scenario sul mondo degli anziani e dei giovani nell’epoca attuale e sul sistema di welfare. Emerge dalle pagine il tema dell’invecchiamento della popolazione oggi senza la corrispondente implementazione della natalità che in Italia ha raggiunto il livello di guardia e procura trasformazioni mettendo a rischio l’attuale sistema sociale di welfare specialmente pensionistico . Da qui scaturisce la necessità di attivare nuove politiche sociali e sanitarie e definire una vera e propria alleanza tra generazioni individuando politiche adeguate.
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E allora ecco la necessità di non considerare gli anziani un peso bensì una risorsa attiva per la società quando stanno bene. Il volume, svolge una analisi del fenomeno prodotto dall’invecchiamento della popolazione, che determina grandi trasformazioni sociali e verifica che l’Italia sta entrando in quella fase laddove si considerano anziane le persone che spengono 75 candeline. L'autore quindi si chiede quali politiche socio-sanitarie si intende realizzare in Italia, dove si invecchia di più per realizzare quel patto tra generazioni ?
Secondo l’Assessore Regionale Lucia Fortini tutti i mutamenti sociali economici geo politici avvengono o attraverso conflitti oppure riequilibri per cui le società mutano lentamente . Coloro che oggi si considerano anziani hanno vissuto sulla propria pelle cambiamenti epocali come quelli tecnologici. I pensionati anche prima reggevano il sistema ed erano per lo più una risorsa in quelle famiglie in cui di quelle risorse in qualche modo avevano necessità. E’ un errore, secondo la Fortini, pensare ai problemi che pone un anziano piuttosto che alle opportunità che fornisce una persona di 70 anni ancora capace di dare alla società. L’Ente Regione che è di programmazione lascia però ai singoli ambiti territoriali spazio per programmare i propri fabbisogni, e la soluzione potrebbe immaginare un sistema di welfare che sia capace di programmare servizi che siano costruiti sulla persona e non su categorie , un sistema di welfare non preconfezionato ma cucito addosso alle persone. “Abbiamo dato tante risorse alle politiche sociali con sforzi enormi togliendole anche da altri capitoli – afferma la Fortini - e faremo un welfare più forte che immagini al centro la persona a prescindere da quelle che saranno le categorie”.
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