San Giorgio, Zinno non ci sta: parte class action contro il Governo
E' polemica sui fondi negati al Comune. Il sindaco: "Ci è stato negato il contributo in maniera incostituzionale"
23-05-2019 | di Claudio Di Giorgio
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La citta delle ville e della cultura con il suo Sindaco Giorgio Zinno non ci sta. Parte così una class action contro il Governo con il ricorso amministrativo al Capo dello Stato avverso al riparto del Fondo di Solidarietà 2019. Fondi negati al Comune e ai cittadini di San Giorgio per l’ importo di 1 milione e 800 mila euro . Una iniziativa legale che l'amministrazione guidata dal sindaco Giorgio Zinno, attraverso l'assessore Pietro De Martino, e l’avvocato Salvatore Di Pardo ha avviato in seguito ad una erronea applicazione da parte del Governo dei principi e dei parametri del federalismo fiscale, contravvenendo ai principi costituzionali (artt. dal 115 al 119).
Una palese ingiustizia, l’aveva definita qualche settimana fa a Villa Bruno il noto giornalista de IL Mattino Marco Esposito esperto del problema e della storia del federalismo fiscale, autore del libro “Zero al Sud”. La norma stabiliva che una parte dei fondi assegnati alle regioni del Nord fossero trasferiti ai comuni definiti più “deboli” ( quelli con minore capacità fiscale per abitante quasi tutti ubicati al Sud ), ovvero che non hanno un gettito fiscale sufficiente a finanziare i servizi essenziali quali asili nido, assistenza sociale e trasporti. Quindi un atto dovuto, un obbligo di legge che invece viene disatteso.
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Il ricorso ha l'obiettivo di dimostrare l’incostituzionalità della norma dell’ultima legge di bilancio sottoscritta dall’attuale Governo Giallo Verde che impedisce ai comuni del sud di ricevere risorse aggiuntive per poter garantire i servizi ai cittadini. Il ricorso direttamente al Capo dello Stato vuole ristabilire la legalità negata dal Governo che favorisce in questo modo, i comuni del Nord a scapito di quelli del Sud.
"E' una battaglia che abbiamo deciso di portare avanti per ottenere quello che viene negato ai cittadini in maniera del tutto anticostituzionale - spiega il sindaco Giorgio Zinno - un vero e proprio “scippo legalizzato” coperto per anni dal parametro della spesa storica, con il risultato di favorire i comuni più ricchi, ovviamente. Finora abbiamo assicurato l'erogazione dei servizi alla città esclusivamente grazie ad un'oculata gestione economica da parte dell'Ente, ma è chiaro che con maggiori risorse potremmo implementare ulteriormente assistenza, trasporti, asili nido ecc... Siamo stanchi di sottostare alla "regola dello zero" che vale solo per il Sud. Ora non stiamo più a guardare". La questione riguarda numerosi comuni della Campania, in provincia di Napoli “ Per ora - fa sapere l’assessore Pietro De Martino - solo San Giorgio a Cremano e Quarto hanno intrapreso questa strada per ottenere quello che è stato sottratto ai cittadini, considerati evidentemente dal governo di serie B".
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