San Sebastiano al Vesuvio.  Il pane sempre protagonista  nell’alimentazione vesuviana e Campana. Anche quello domenicale è un rito che si rinnova  per i  cittadini di San Sebastiano e delle città limitrofe  recarsi nei panifici della cittadina vesuviana per acquistare il tipico pane che vi si  produce, croccante profumato e saporito. Un rito che non si ferma nei forni autorizzati ma che continua  presso i  venditori ambulanti  che lo detengono nelle loro ceste  lungo la strada  di  Via B. Cozzolino che  collega quattro comuni, e che  superando  le rigide norme sanitarie e di igiene lo smerciano per il tipico pane di San Sebastiano.   E’ proprio per  richiamare  e diffondere maggiormente  la tradizione  del  “pane di San Sebastiano”  e la certezza del prodotto che il  Comune  alle falde del Vesuvio ha voluto  celebrare  il proprio pane IGP  con un progetto   nell’ambito POC Campania  Politiche per il Turismo e la Cultura,  con  la prima edizione di  HappPANEee, che  promuove l’alto  valore  del pane per il territorio ma anche delle  altre risorse quali il pomodorino del piennolo, l’uva catalanesca, l’albicocca tipica,  e il  Pirdirosso del Vesuvio, che attrae gli interessi degli appassionati .  Dal 20 al 23 settembre una tre giorni di incontri tematici per parlare  di storia e tradizioni legate a questo antico prodotto,  attraverso  convegni, sport e percorsi sensoriali  e che vanta sul territorio ben 5 forni autorizzati. E allora ecco raccontare del  “pane cafone”  del “palatone ”  i più antichi della tradizione napoletana prodotti dai maestri panettieri di San Sebastiano al Vesuvio  che a distanza di quattro, cinque e anche sei giorni dalla produzione, resta  fresco e fragrante e mantiene la sua alta qualità. Un prodotto che si prepara con “lievito madre” (criscito)e che viene  cotto nei tipici forni a legna  come da antica tradizione e con regole che si tramandano da moltissimi anni . “La tutela del pane soprattutto dai contraffattori e dai venditori ambulanti - afferma Domenico Filosa, presidente dell’associazione regionale dei panificatori (Unipan), tra i primi soggetti ad aver aderito al progetto - è di fondamentale importanza per preservare l’antica arte dei panificatori della zona che, da queste parti vuol dire anche strapparla all’irregolarità e a tutto il circuito illegale che impone farine, prezzi e zone di vendita” .

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