Sanità Campania, Langella: “Gestione commissariale deludente”
Secondo il senatore Ala: “Livelli di inefficienza non più accettabili, Polimeni chiarisca quali sono gli indirizzi regionali e governativi"
31-03-2016 | di Redazione

“Il degrado dell'Asl Napoli 3 Sud continua nell'indifferenza dei vertici dell'azienda, complice la deludente gestione della direzione Commissariale e il colpevole silenzio dei sindaci dell'area”. Lo dice in una nota il senatore del gruppo ALA (Alleanza Liberalpopolare-Autonomie) Pietro Langella, vicepresidente della commissione Bilancio, rimarcando la mancanza, nel comprensorio vesuviano, di un “modello di sanità più efficace e realmente rispondente ai bisogni, all'assistenza ed alla garanzia per le fasce più deboli”.
“A fronte di spese di gestione in costante aumento e di fitti passivi mai aboliti - spiega il parlamentare originario di Boscoreale - esistono strutture come il vecchio ospedale di Torre Annunziata e l'ala del nuovo plesso di Boscotrecase del tutto inutilizzate per non dire abbandonate. L'attuale gestione commissariale - rincara la dose Langella - ha raggiunto livelli di inefficienza non più accettabili con situazioni che ledono il diritto alla salute del cittadino. Ciò che manca è una politica aziendale che risponda effettivamente ai Livelli essenziali di assistenza (Lea)”.
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“I presìdi della fascia vesuviana - aggiunge il senatore - non sono mai stati ristrutturati sulla scorta delle reali esigenze dell'utenza né i distretti sanitari sono mai stati messi in condizioni di fungere da filtro per diminuire il fabbisogno dei ricoveri. In compenso, con fare ragionieristico, si predispone la chiusura di Ginecologia a Boscotrecase e si trasferisce Oculistica a Torre del Greco senza provvedere in alcun modo al pur preventivato decollo dell'Emodinamica e della Cardiologia nello stesso plesso boschese, nonostante il cospicuo onere finanziato”.
Da qui l'appello di Langella al subcommissario Joseph Polimeni “per chiarire quali sono gli indirizzi regionali e governativi sui queste problematiche onde evitare una ulteriore drastica riduzione dei Livelli essenziali di assistenza in una zona, quella vesuviana, già colpita da molteplici e rilevanti danni sociali”.
