Danno erariale da 855mila euro, nei soli anni 2014-2015, sui complessivi 16milioni di euro di sprechi nella Sanità campana. Nel 2014 i dirigenti in esubero di prima fascia erano 5, i loro vice in più addirittura 104. Nel 2015 numeri altrettanto allarmanti: +8 per la prima fascia, +93 per la seconda.  E’ la fotografia di quanto accadeva all’ASL Napoli 3 Sud, distretto vastissimo da Agerola a Volla: 57 Comuni, compresa l’area vesuviana da Castellammare di Stabia a Terzigno, passando per Torre del Greco, Torre Annunziata, Pompei e Boscotrecase.

A scoprire il danno per le casse dello Stato la maxi-inchiesta condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Napoli, diretto dal generale Gianluigi D'Alfonso, con l'ausilio del gruppo di Torre Annunziata, diretto dal colonnello Carmine Virno. “Un’indagine non sul merito, ma sul rispetto della ‘spending review’ prevista dall’accordo ASL-Regione Campania nel 2013 – ha affermato il colonnello Virno - . Non verranno toccati posti letto, non ci saranno meno infermieri. Stiamo parlando di dirigenza”.

Sono 49 i provvedimenti giudiziari emessi oggi dalla Corte dei Conti di Napoli nei confronti dei dirigenti delle aziende sanitarie, ospedaliere ed universitarie campane. Gli stessi avranno 30 giorni per presentare documenti difensivi. Per l’inchiesta sarebbero stati retribuiti 523 incarichi di primari e pagate 1.915 indennità di “dirigenza” in più rispetto alla regolare dotazione organica.

Il primato spetta proprio all’ASL Napoli 3 Sud dove, all’interno degli ospedali, il coefficiente di 1,3 vice-primari rispetto ai dirigenti veniva di gran lunga oltrepassato. L’indennità mensile per i dirigenti di prima fascia sfiora i +2mila euro rispetto allo stipendio base. L’indennità di seconda fascia, invece, è di 481 euro.

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L'opinione di AIVFM

Sprechi nella sanità campana