"Il governo Meloni ha chiuso i pronto soccorsi e i punti nascita in Campania". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo in Consiglio regionale nel dibattito sulla legge per la proclamazione delle zone disagiate in Campania che ha l'obiettivo di tenere in vita tre punti di nascita in Campania.

"Il centrodestra ha lasciato la regione nel disastro", ha aggiunto ancora De Luca replicando alle critiche levate dai banchi delle opposizioni. "Voi dovreste andare a piedi a Pompei (il riferimento è al santuario mariano ndr) per quello che abbiamo fatto, altro che disastro", ha tuonato ancora De Luca perché "con le risorse che abbiamo è stato fatto un miracolo". "Quando ci siamo insediati non c'era neanche un piano ospedaliero approvato", ha proseguito De Luca criticando anche l'operato dei commissari. "Per anni abbiamo sputato sangue per arrivare a livelli accettabili", ha proseguito stigmatizzando i "numeri dei parti cesari che prima si registravano".

"Ancora oggi la Campania viene 'derubata' da 200 milioni nel riparto del fondo sanitaria", ha sottolineato ancora una volta. Poi il presidente ha illustrato la necessità dell'uscita dal piano di rientro per non essere più vincolati ai fondi nazionali "senza poter spendere un euro in più altrimenti ci commissariano un'altra volta".

"Quando ci siamo insediati a Roma ci ridevano in faccia perché alcune Asl non avevano i bilanci approvati", ha proseguito a voce alta sempre De Luca ricordando "che poi hanno cambiato registro perché abbiamo tolto il grosso delle situazioni debitorie".

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