Da via Prota a via Gurgo è vietata la balneazione”. È l’ordinanza sindacale del primo cittadino di Torre del Greco, Ciro Borriello, a seguito delle ultime analisi dell’Arpac nella zona di Santa Maria la Bruna. Un dato ‘anomalo’, il 13 luglio scorso, relativo al valore di escherichia coli (quei batteri presenti nelle acque reflue) che ha fatto scattare la firma del sindaco sull’ordinanza che, di fatto, vieta la balneazione solo il quel tratto del litorale torrese.

GLI ULTIMI DATI. Una lettura più attenta dei report dell’agenzia regionale per la protezione ambientale evidenzia come, nella zona di Santa Maria la Bruna - quella ascritta ai prelievi - ci sono stati diversi dati che, per quanto con valori alti di escherichia coli, rientravano comunque nei parametri previsto per legge. Il primo è del 25 maggio scorso che ha avuto una ripercussione sugli altri tratti del litorale fino al punto di prelievo di Torre di Bassano. Il 16 giugno, invece, ad un primo prelievo è risultato ancora un dato alto, ma pur sempre al di sotto del valore massimo, salvo poi, ad una seconda analisi sempre in giornata, ritrovare una presenza di batteri molto inferiore nello stesso punto.

L’ANOMALIA DEL 13 LUGLIO. Un valore di 2005 escherichia coli ogni 100 ml di acqua sui 500 consentito per legge. È quanto risultato dal primo dei due prelievi nelle ultime analisi dell’Arpac, quello delle 10,50 del 13 luglio. Solo poche ore più tardi, in un secondo prelievo, il dato si è quasi azzerato.

Sembra quasi trovarsi di fronte a scarichi illegali che sversano a mare di notte o di mattina presto e che, quando la corrente marina cambia, non lasciano alcuna traccia se non nel caso delle analisi Arpac.

Adesso, però, con il divieto di balneazione si dovrà aspettare i prossimi prelievi positivi per revocare l’ordinanza sindacale.

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