San Tommaso, Marina di Ragusa (andata e ritorno), Corigliano e, domenica scorsa, Roccella. Tutte squadre che competono nella zona rossa della girone I e che, soprattutto, hanno fermato il Savoia in questo campionato. Ben 10 punti persi contro avversarie che ora si trovano nella zona playout e retrocessione del campionato. E' vero che con i se e con i ma la storia non si fa, ma con quelle lunghezze perse in più, ora i bianchi sarebbero in vetta.

I RIMPIANTI. Tanta, troppa fatica contro squadre che si chiudono in difesa. La colpa può ricadere nuovamente sull'attacco. I bianchi sono appena quinti per reti segnate nel girone e tre di questi pari contro le "piccole" sono arrivati sotto forma di 0-0, compreso l'ultimo. Non è bastato il tentativo di mister Parlato di ridisegnare il reparto offensivo con la scelta di Cerone dietro le punte De Vena e Orlando. L'ingresso di Diakitè non ha cambiato il risultato e le lunghezze di distanza dal Palermo ora sono diventate ben 7. Contro il Licata al "Giraud" ci sarà Scalzone, di rientro dalla squalifica e toccherà all'allenatore degli oplontini trovare una soluzione per ritornare ad incidere anche contro avversari sulla carta più deboli.

LA DIFESA, PUNTO DI FORZA. I risultati della 23ma giornata hanno portato anche una magra consolazione. Grazie alla porta inviolata e ai due gol subiti dal Palermo, i bianchi sono ora la migliore difesa del campionato. Sono solo 13 i gol subiti in 23 partite da capitan Poziello e compagni, uno in meno dei rosanero, e in ben 14 occasioni la porta difesa da Coppola e Prudente è rimasta inviolata. Una base dalla quale mister Parlato può preparare lo sprint finale. Per aggrapparsi alla speranza, ora appesa ad un filo, della promozione diretta.

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